"Le serate sono vuote": in Cina si gioca ai videogame per affrontare l'isolamento da Coronavirus
La reclusione forzata e le lunghe giornate di convalescenza a causa del Coronavirus hanno spinto migliaia di persone a ritrovarsi grazie ai videogiochi e condividere così del tempo insieme
Tempo di Capodanno Lunare in Cina, evento che di solito raccoglie la popolazione di tutto il mondo in quasi due mesi di festeggiamenti, molto simili alle festività natalizie. Quest'anno però, a causa del diffondersi del Coronavirus, le piazze e i luoghi celebrativi di tante città si sono svuotati, e gli abitanti delle zone infette sono stati costretti a rinchiudersi in casa in un'interminabile quarantena.
La CNN ha così raccolto le tante esperienze di chi, per ingannare il tempo, ha deciso di dedicarsi ai videogiochi in multiplayer, con la speranza di fare nuove amicizie online e trovare una via di fuga nel mondo videoludico.
A seguito dell'epidemia, le autorità hanno infatti deciso di prolungare le festività, lasciando i molti "segregati" a inventarsi come riempire il tantissimo tempo libero a disposizione. Impauriti e costretti dalla malattia a non potersi allontanare da casa, in molti hanno deciso di trovare un rifugio sicuro tra le accoglienti mura virtuali dei videogiochi.
"Durante il nuovo anno, di solito restiamo comunque a casa. Ma a causa del Coronavirus, siamo praticamente chiusi dentro", ha dichiarato Zhanchao Yang, giovane di 24 anni, che lavora nel settore delle costruzioni e ha affermato come nelle ultime settimane abbia iniziato a giocare ai videogiochi più frequentemente. "Le serate sono vuote e ho tempo libero, quindi di notte gioco con i miei amici" ha affermato Yang, che era giunto nella sua città natale a Kaifeng, nella provincia di Henan durante l'anno nuovo. Al suo ritorno a Dongguan, nel Guangdong, è stato costretto alla quarantena domestica per 14 giorni prima di poter tornare al lavoro.
Se da un lato il Coronavirus ha causato la cancellazione dei tornei di eSports in tutta la Cina e sta rallentando tutt'ora la produzione di console, dall'altro ha regalato un'incredibile impennata all'attività sui videogiochi "domestici". Una ricerca ha svelato che i download totali di giochi sull'App Store cinese di Apple sono aumentati del 27,5% su base annua e le entrate sono aumentate del 12,1%.
La ragione di tutto ciò consiste proprio nel fatto che giocatori come il giovane Zhanchao hanno cercato di combattere la solitudine della quarantena riunendosi online con i propri amici e parenti, spesso giocando anche insieme a persone sconosciute, ma unite dalla stessa triste condizione. Le società di videogiochi, dall'altro canto, hanno anche risposto allo scoppio dell'epidemia estendendo o introducendo nuove promozioni, arrivando persino a stravolgere i propri modelli di business per renderli gratuiti ai molti ammalati in difficoltà.
I giocatori in Cina vivono i videogiochi con un profondo senso di cameratismo e solidarietà. "Penso che i videogame possano essere una buona distrazione e aiutano a mantenere la propria salute mentale", ha detto Clement Wen, 32 anni, meccanico di Foshan nel Guangdong, "Mi donano tranquillità e mi impediscono di fissarmi sulla marea di notizie a proposito del virus". Wang ha anche usato le chat vocali e testuali online per comunicare con i suoi amici mentre era a casa: "Rinchiusi come siamo, gli argomenti di conversazione sono piuttosto limitati. Molto rapidamente, finiremo le cose da dire. Ma se stiamo giocando insieme, sembra che ci sia sempre qualcosa di cui parlare." È il miglior modo per farsi forza e restare in contatto in tempi difficili come questi.
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