Che il freddo aiuti a temprare il fisico e a mantenerci più giovani si sa da tempo; più recentemente è stato utilizzato come tecnica di wellness, anche se un po’ estrema e non proprio amata da tutti. In questi ultimi tempi è stato proposto anche come strada per essere felici e per ritrovare noi stessi, uscendo dalla nostra “comfort zone”.
IL FREDDO FA BENE – Utilizzate con cautela, le basse temperature sono amiche della buona salute. Basta abituarsi gradualmente, ad esempio riducendo di un grado o due il riscaldamento degli ambienti domestici. In una stanza fresca si riposa meglio; esponendoci a una temperatura anche di poco inferiore a quella che consideriamo confortevole, miglioriamo la nostra circolazione sanguigna, aumentiamo il dispendio calorico delle nostre attività perché costringiamo il nostro organismo a bruciare più energia per mantenere la termoregolazione (e quindi restiamo più snelli). Infine, stimoliamo il nostro sistema immunitario e miglioriamo persino il nostro umore.
IL FREDDO CHE CURA – Il freddo viene utilizzato anche per combattere alcuni stati di disagio per il fisico. Gli impacchi di ghiaccio sono il primo rimedio per generare sollievo in caso di stati febbrili, o per ridurre l’infiammazione locale dopo un trauma o come antidolorifico locale. In termini scientifici, si parla di crioterapia, intendendo però con questo termine una famiglia di procedure utilizzate soprattutto in dermatologia o in medicina estetica per risolvere alcune problematiche, ad esempio per eliminare verruche, alcuni tipi di cicatrici o altri inestetismi della pelle. Queste tecniche, di esclusiva competenza del medico dermatologo e che in alcuni casi richiedono l’anestesia generale, si basano sull’utilizzo di azoto liquido, in grado di raggiungere temperature bassissime (fino a 196 gradii C° sotto lo zero) il quale, a contatto con la pelle e con la lesione da eliminare, provoca una vera e propria ustione da freddo che congela istantaneamente la cute e la lesione che si vuole trattare.
LA CRIOSAUNA – Il freddo è anche utilizzato in medicina dello sport o in campo estetico per migliorare l’aspetto della pelle e per combattere la cellulite. Si può utilizzare una cabina circolare monoposto, dalla quale emerge solo la testa (la criosauna), oppure un sistema di due criocamere, particolari “stanze del freddo” in cui possono entrare fino a cinque-sei persone. In entrambi i casi, si tratta di ambienti raffreddati da vapori secchi di azoto liquido, nei quali la temperatura varia, a seconda della situazione e del trattamento da effettuare, dai 60 ai 120 gradi sotto lo zero. La terapia può durare dai 30 secondi ai tre minuti (durata massima da non superare mai). La criosauna è indicata per facilitare il recupero dopo un infortunio muscolare o in caso di infiammazioni acute, ad esempio per abbreviare i tempi di recupero, oppure dopo un allenamento particolarmente intenso di un atleta. In estetica la criosauna è utilizzata per mantenere la pelle giovane e per combattere la cellulite: il freddo infatti provoca una massiccia vasocostrizione, strategia difensiva dell’organismo per difendersi dal freddo, alla quale segue, dopo circa 30 minuti, un’analoga reazione di vasodilatazione, in cui il flusso sanguigno aumenta fino a quattro volte il normale. Questo processo aumenta l’ossigenazione cellulare di circa l’80%, eliminando i radicali liberi responsabili dell’infiammazione e dell’invecchiamento cellulare.
IL FREDDO RENDE FELICI – Il freddo può trasformarsi anche in una strada verso la felicità. Non si tratta più del gelo estremo di cui abbiamo parlato prima, ma di temperature più sopportabili come quelle che si raggiungono attraverso bagni freddi mattutini (da applicare anche in modo graduale) o nel barefooting, ossia nel camminare a piedi nudi all’aperto, in contatto con gli elementi e le forze della natura. Come scrive Andrea Bianchi nel suo libro “La via del freddo alla felicità” (Vallardi editore), il freddo può trasformarsi in alleato di benessere e di rilassamento. Bianchi propone un metodo chiamato HOT Mind, in cui Hot non significa calore, ma è un acronimo che sta per Higher Order Thinking (pensieri di ordine elevato), fondato su quattro principi: la capacità di respirazione; il “riscaldamento” della mente con il “radicamento” e il silenzio; il risveglio con il freddo; l’attività all’aperto. Mettendo alla prova se stessi, al di fuori della nostra comfort zone rappresentata dal calore, impareremo a conoscerci meglio, allenando la nostra capacità di resilienza e la fiducia in noi stessi.