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Coronavirus, cinese aggredita a Torino: “Hai il virus, vattene”

"Gesto ignobile e di rara violenza verso una nostra concittadina, alla quale mando l'abbraccio mio personale e di tutta la comunità. A Torino non può esserci spazio per questi comportamenti", ha scritto su Twitter la sindaca Appendino

Ansa

"Sei una cinese di m. hai il virus, vattene". Gli insulti e poi le botte, E' successo a Torino. Vittima dell'aggressione una 40enne che vive nel capoluogo piemontese dal 1997. Gli autori del gesto, secondo quanto ha denunciato la vittima al commissariato di polizia Dora Vanchiglia, sono un uomo e una donna italiani di mezza età. Lui si sarebbe limitato agli insulti, mentre lei avrebbe alzato le mani. "Gesto ignobile e di rara violenza verso una nostra concittadina, alla quale mando l'abbraccio mio personale e di tutta la comunità. A Torino non può esserci spazio per questi comportamenti", ha scritto su Twitter la sindaca Appendino.

La donna, che gestisce un bar, ha raccontato di essere stata avvicinata dai due mentre attraversava la strada. Dopo avere tentato inutilmente di fuggire, ha preso il cellulare per chiedere aiuto ed è stata presa a calci e pugni. L'intervento di alcuni passanti ha portato la coppia a dileguarsi. La donna è stata medicata al pronto soccorso: ha riportato una distorsione cervicale.

Le precedenti aggressioni - L'episodio è il secondo in una decina di giorni: l'11 febbraio una coppia di cinesi era stata aggredita da un paio di ragazzi in un quartiere periferico. Anche in quell'occasione era risuonata l'intimazione ad "andare via" e l'accusa di "portare il virus".

Mentre lo scorso 3 febbraio una ragazza cinese era stata intimidita e fatta scendere da un autobus partito da Cuneo e diretto nel capoluogo piemontese. Non aveva denunciato l'accaduto alle forze dell'ordine, ma lo aveva raccontato alla comunità di Torino. Il caso emerse lo stesso giorno in cui la sindaca Appendino aveva pranzato in un ristorante cinese per invitare la cittadinanza a non abbandonarsi a psicosi e gesti irrazionali.

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