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Zaki, prolungata di 15 giorni la custodia cautelare in Egitto | Amnesty: "Decisione crudele, si apre lo scenario peggiore"

Lo studente si difende in aula: "Non ho mai scritto i post per cui mi accusano di propaganda sovversiva"

Sarà prolungata di 15 giorni la custodia cautelare in carcere di Patrick George Zaki, lo studente egiziano dell'Università di Bologna arrestato al Cairo due settimane fa. La decisione è stata presa al palazzo di Giustizia di Mansura, sul delta del Nilo. Lo rende noto l'avvocato della famiglia. "E' crudele e non necessario, non c'è possibilità di inquinare prove", ha commentato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International in Italia.

Si apre "lo scenario peggiore", ha spiegato Noury, "la mobilitazione sarà lunga". Nel corso dell'udienza a Mansura, il ricercatore si è difeso negando di aver mai scritto i post incriminati. Alla domanda del giudice: "E' tuo l'account?", Zaki ha risposto di "no". Poi ha ribadito: "Non ho mai scritto" i post su Facebook per i quali mi accusano di propaganda sovversiva.

L'avvocato: "Ha il morale alto" "Oggi il suo morale era molto alto. Ha detto tutto che c'era da dire. Ha parlato di tutto. Gli è stato concesso di parlare di tutto e qualsiasi cosa che lo disturbasse è stata eliminata", ha detto Walid Hassan, l'avvocato della famiglia di Patrcik George Zaki. "Mi trattano bene, è una questione meramente giudiziaria", ha detto inoltre il legale riportando parole di Patrick e dando l'impressione di confermare quando riportato da fonti informate: i legali vogliono tenere un "basso profilo" soprattutto a livello mediatico.

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