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Trump contro il premio Oscar a "Parasite": "Ridateci Via col vento"

Il Presidente degli Stati Uniti non ha affatto gradito la vittoria del film: "Abbiamo abbastanza problemi commerciali con la Corea". E ha attaccato anche Brad Pitt

Tgcom24

Fin dall'inizio del suo mandato Donald Trump ha avuto un rapporto ostile con l'ambiente di Hollywood. Durante un convegno a Colorado Springs il Presidente degli Stai Uniti ha contestato l'Academy per l'Oscar al miglior film andato al sudcoreano "Parasite"; "Ha vinto un film della Corea del Sud! Ma che diavolo è successo? Abbiamo abbastanza problemi commerciali con la Corea del Sud, e loro per giunta gli danno il premio come miglior film dell’anno".

"Quanto sono stati mediocri gli Academy Awards quest'anno...", ha detto il tycoon durante il comizio. Trump ha quindi ammesso di non aver visto il film di Bong Joon-ho: "E' stato bello? Non lo so", ha ammesso. Inoltre ha voluto evidenziare una certa nostalgia per l'epoca d'oro del cinema a stelle e strisce: "È tempo di tornare ai classici dell'epoca d'oro di Hollywood. Possiamo tornare per favore a Via col Vento? Ci ridate Via col Vento per favore? E invece? Il miglior film viene dalla Corea del Sud. Pensavo fosse il miglior film straniero, e invece no, miglior film!", ha ironizzato.

La furia di Trump non ha risparmiato Brad Pitt, che aveva espresso delusione per il mancato impeachment del presidente, e ha definito l'attore "un saputello".

LA REPLICA DEM - Le esternazioni di Trump hanno scatenato la replica dei democratici che con pungente ironia hanno commentato: "Il film Parasite è un film straniero su come gli ultraricchi siano ignari dei sacrifici della classe lavoratrice, e richiede due ore di lettura dei sottotitoli. Ecco perché Trump lo odia".



LA REAZIONE DEL DISTRIBUTORE DEL FILM COREANO - Neon, la casa di distribuzione newyorchese del lungometraggio sudcoreano, ha replicato invece con un post al vetriolo: "È comprensibile, non sa leggere" suggerendo che il Presidente abbia avuto difficoltà con i sottotitoli. Neon ha poi chiuso il post con l'hashtag #Bong2020 proponendo il regista come candidato alle imminenti presidenziali.

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