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Doveva portare in scena uno spettacolo sulla sua vita.

Tanto teatro e tanto cinema ma il successo arrivò con la fiction sul pittore Ligabue.

di Marco Calindri                                             marcocalindri@libero.it Flavio Bucci avrebbe dovuto riprendere la tournée del suo spettacolo nei prossimi giorni ma, all’età di 73 anni, il suo cuore si è fermato a causa di un infarto.

Torinese di nascita, dove ha frequentato la scuola del Teatro Stabile, nel corso della sua carriera ha affrontato ruoli particolarmente impegnativi sia in teatro, su testi di autori classici come Shakespeare, Gogol e Bulgakov, che nel cinema.

Ancora giovanissimo, ha partecipato al film ‘La classe operaia va in paradiso’ di Elio Petri e altri successi cinematografici li ha poi ottenuti sotto la direzione di importanti registi come Mario Monicelli, Marco Tullio Giordana, Giuliano Montaldo, Gabriele Salvatores e Paolo Sorrentino.

Ma solo nel 1977, con l’interpretazione televisiva del ruolo del pittore Antonio Ligabue, Flavio Bucci ha ottenuto la grande e meritata popolarità artistica.

Nella scorsa stagione ha portato in scena lo spettacolo teatrale ’E pensare che avevo cominciato così bene’, dove raccontava alcune fasi della sua vita non solo artistica ma anche privata.

Nel corso delle ultime interviste aveva rivendicato uno stile di vita sicuramente dissennato ma, a suo parere, l’unico per vivere la vita fino in fondo.

Bucci rappresenta certamente una figura molto discussa dal punto di vista umano ma indubbiamente di grande rilievo e  forte carattere artistico e, oggi, lascia un vuoto difficilmente colmabile.   

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