Per 32 volte aveva offerto il pranzo a un collega in difficoltà economica, prestandogli il badge per la mensa con un risparmio di 6 euro a pasto, tariffa per i lavoratori esterni. Per questo motivo un capomacchine era stato licenziato dalla Marcegaglia di Ravenna. Di diverso avviso il giudice del lavoro, che ha accolto l'istanza di reintegro, evidenziando che in caso di mancato utilizzo della mensa, il lavoratore avrebbe avuto diritto ai buoni pasto.
Il giudice ha anche condannato l'azienda al pagamento di un'indennità pari all'ultima retribuzione. A conti fatti, la differenza a danno di Marcegaglia sarebbe stata di 19 centesimi a pasto, per un totale di 6,08 euro totali. Secondo l'azienda, tale cifra era invece pari a 126,72 euro. In merito alla differenza effettiva, il giudice ha invece sottolineato che si tratta di "importo talmente irrisorio da non potere fondare in alcuno scenario interpretativo possibile una lesione del vincolo fiduciario tra datore di lavoro e lavoratore".