Esistono tante “Parma”, tutte di grande fascino: la città romana e quella medievale, la Parma rinascimentale e quella barocca, la borbonica e l’illuminista, la rivoluzionaria e l’asburgica, la Parma contadina e la Parma imprenditrice, quella profonda delle tradizioni popolari, la Parma innovativa e tecnologica.
Anche questa complessità ha fatto si che Parma sia stata nominata Capitale Italiana della Cultura per il 2020. La città ha creato un ricco programma di eventi assieme a oltre settecento partner del territorio. Ecco in ogni caso un itinerario per scoprire i luoghi imperdibili di Parma 2020 e del suo territorio in 48 ore.
Scoprire Van Gogh - Si parte dal centro storico, tripudio di eleganza, palazzi antichi, chiese e musei. Perdersi tra le sue strade è una continua rivelazione, meglio se in bicicletta, il mezzo preferito dai parmigiani. Una tappa al Teatro Regio e in Piazza del Duomo con la Cattedrale e il Battistero è d’obbligo. Qui poi, vale la pena entrare nelle sale di Palazzo Dalla Rosa Prati, che fino al 26 aprile 2020 si colorano delle opere di Van Gogh, per la mostra Vincent Van Gogh Multimedia & Friends. La mostra è aperta dalle 9.30 alle 20 dal lunedì al venerdì e fino alle 21, il sabato e la domenica.
Il cuore “cosmetico” - Un’esperienza immersiva, unica nel suo genere, è Florilegium, la prima mostra personale italiana di Rebecca Louise Law - curata da OTTN Projects e sostenuta da Davines, Chiesi Farmaceutici e Cosmoproject nell’ambito del progetto Pharmacopea -, ideata per lo spazio della Chiesa di San Tiburzio, a pochi passi dal Palazzo Dalla Rosa Prati. In programma tra il 29 febbraio e il 19 dicembre, è una delle azioni del progetto Pharmacopea, che crea nuovi itinerari turistici nella città. Il cuore dell’esposizione sarà una grande installazione in evoluzione nella Chiesa di San Tiburzio, poi ci saranno presentazioni di diversi apparati scultorei allestiti nell’Antica Farmacia San Filippo Neri e nel Palazzo Ducale.
Tornare al passato splendore - La passeggiata continua fino alla Chiesa di San Francesco del Prato, un luogo che si avvia a divenire simbolo di Parma 2020, per la sua storia di rinascita, grazie ad una raccolta fondi collettiva: le inferriate che l’avevano trasformata in carcere oggi sono state eliminate e mostrano l’architettura originaria di questo gioiello gotico, che sarà aperto alla città e al culto l’8 dicembre. Intanto, in primavera si può approfittare delle visite guidate in quota tra il rosone e una vista straordinaria dall’alto della città e della Cattedrale
Parmigiano - Se Parma è anche Città Creativa UNESCO per la Gastronomia, lo si deve alle sue delizie che la rendono celebre nel mondo, come il Prosciutto di Parma, il Culatello di Zibello Dop e il Parmigiano Reggiano. Per assaggiarne un Parmigiano Reggiano pluripremiato è bene raggiungere Fidenza, dove ha sede Parma2064 della Cooperativa Agrinascente di Fidenza (PR).
Culatello - Per i il culatello? Si va nelle cantine (le più antiche del pianeta) dell’Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense, castello trecentesco sul fiume Po, a poca distanza dalla città. Si possono assaporare tra i piatti della “cucina gastrofluviale” del ristorante stellato dello Chef Massimo Spigaroli oppure all’Hosteria del Maiale, compiendo un viaggio nei sapori della tradizione della Bassa Parmense e della storia del Grande Fiume. Nel menu, anche una ricetta del celebre Giovannino Guareschi. L’esperienza poi culmina al Museo del Culatello e del Masalén, dove lo Chef racconta l’arte di fare salumi ereditata dal bisnonno Carlo, che lavorava le carni dei maiali nel podere Plantador di Giuseppe Verdi, e del recupero del maiale tipico nero del Parmense.
Maggiori informazioni su www.parma2020.it