"operazione non concordata"

Intesa Sanpaolo lancia un'Ops per rilevare Ubi Banca e diventare il terzo polo bancario europeo

Il Ceo Messina: il marchio Ubi sparirà, E le filiali "in esubero" verranno acquisite da Bper

Intesa Sanpaolo ha lanciato un'offerta pubblica di scambio volontaria sulla totalità delle azioni di Ubi Banca, con l'obiettivo di acquisire l'istituto di credito bergamasco per "consolidare la propria leadership". Se la fusione andrà in porto, la banca torinese diventerà la terza in europa per capitalizzazione.

L'Ops prevede che per ogni 10 azioni di Ubi portate in adesione all'Offerta siano corrisposte 17 azioni ordinarie di Intesa Sanpaolo di nuova emissione, valorizzando quindi Ubi 4,86 miliardi. La cifra corrisponde a un premio del 27,6% sui valori di venerdì 14 febbraio. Se l'offerta dovesse andare in porto, nascerà la terza banca europea per capitalizzazione di mercato, con un valore di 48 miliardi di euro, e la settima per ricavi, con proventi operativi pari a 21 miliardi di euro, creando così, ha spiegato il Ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina "uno dei leader del sistema bancario europeo".

"Questa operazione può veramente creare un campione - ha aggiunto Messina -. Non è amichevole dal punto di vista tecnico ma non c'era altro modo per farla. Ma pensiamo che il management di Ubi è forte. Massiah è un ceo davvero bravo e Moratti è molto forte. Pensiamo che possano considerare amichevole questa operazione. Dal primo giorno parlerò alle persone di Ubi come persone del nostro gruppo". Il Ceo ha inoltre spiegato che dopo la fusione "il marchio Ubi non ci sarà: non cominciamo a trasformare il marchio in un storia di 100 anni. Contano le persone. Abbiamo tolto Sanpaolo, Comit ,Cariplo, Imi, toglieremo anche Ubi".

L'Ops valorizza Ubi Banca 4,8 miliardi di euro e avviene con scambio di azioni: 17 titoli di Intesa di ogni emissione per ogni 10 azioni di Ubi Banca, con un premio del 27,6% rispetto alla chiusura di venerdì 14 febbraio. Il nuovo gruppo, in cui affluiranno i 3 milioni di clienti di Ubi, gestirà 1,1 trilioni di risparmi degli italiani, avrà circa 460 milioni di prestiti e quote di mercato del 20% in tutti i principali settori di attività.

I 730 milioni di sinergie annue a partire dal 2024, di cui 510 milioni di costo e 220 di ricavo, verranno raggiunti anche con i risparmi derivanti dall'uscita di 5mila dipendenti, che saranno parzialmente compensati dall'assunzione di 2.500 giovani. Per far fronte all'integrazione verranno spesati costi una tantum di 1,27 miliardi. L'operazione promette di far crescere l'utile per azione, con sinergie a regime, del 6% rispetto al 2019 e di assicurare, a partire dal 2022, un profitti superiori ai 6 miliardi.

In caso di successo dell'Ops su Ubi, UnipolSai ha raggiunto un accordo con Intesa per rilevare i rami d'azienda delle compagnie assicurative Bancassurance Popolari, Lombarda Vita e Aviva Vita partecipate da Ubi Banca. Lo si legge in una nota di Unipol in cui si comunica  che il gruppo bolognese sosterrà l'aumento da un miliardo di Bper, di cui è primo socio con il 19,9% del capitale. 

Bper comprerà 500 filiali in Nord Italia Bper ha sottoscritto con Intesa un contratto che prevede, in caso di successo dell'Ops su Ubi Banca, l'acquisto di un ramo d'azienda composto da circa 1,2 milioni di clienti distribuiti su 400/500 filiali bancarie, ubicate in prevalenza nel nord del Paese, e da attività, passività e rapporti giuridici ad essi riferibili. L'operazione sarà supportata da un aumento di capitale fino a 1 miliardo di euro.