Un omaggio al teatro e al romanzo più importante del romanticismo italiano. Andrée Ruth Shammah rilegge Alessandro Manzoni attraverso lo sguardo di Giovanni Testori. Al Teatro Franco Parenti (fino a domenica 23 febbraio) va in scena "I Promessi sposi alla prova", rilettura brillante e immaginifica del capolavoro manzoniano. Con una regia rinfrescata e al passo coi tempi, Andrée Ruth Shammah riprende in mano il testo del 1984 che Franco Parenti portò al successo per la prima volta, conquistando addirittura un passaggio televisivo.
Grazie alla prova magistrale di tre bravissimi attori - Luca Lazzareschi (il Maestro, cioè il regista motore della storia), Laura Marinoni e Carlina Torta -, accompagnati da un cast di giovani brillanti, nei Promessi sposi di Testori (stessa scenografia degli anni Ottanta) si narra con poesia, delicatezza e arguzia pirandelliana la vicenda di Renzo e Lucia. A impreziosire il racconto manzoniano è l’espediente di una prova teatrale in cui i personaggi e la loro storia si confondono, si scambiano, si contaminano del vissuto degli attori, che quindi portano in scena - ognuno - il proprio romanzo personale.
"Testori - racconta Andrée Ruth Shammah, che regala al Parenti un altro capolavoro, dopo i recenti successi di Cita a ciegas e Coltelli nelle galline - ha accolto, tradito o tradotto le parole di Manzoni in una nuova forma che rende contemporanee e facilmente comunicabili verità antiche di cui abbiamo nuovamente bisogno. Con questo spettacolo, non solo si vuole restituire al pubblico uno dei capisaldi della letteratura italiana e far conoscere e amare la riscrittura di Testori, ma si intende esortare a camminare con una nuova consapevolezza nel nostro tempo e a riscoprire i fondamenti del teatro, come lo intendo io ancora e sempre di più”.
I Promessi sposi alla prova è uno spettacolo emozionante, divertente, drammatico. Esalta la bellezza (e il significato) del teatro, sottrae il “romanzo dei romanzi” alla Scuola per regalarlo a tutti. Come fosse un’eredità nuova, una conquista, un sogno.