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Salvini-Rackete, lo scontro continua tra proroga delle indagini per Sea Watch 3 e ipotesi di processo per diffamazione

La comandante della nave che aveva portato i migranti a Lampedusa aveva querelato l'ex ministro. La procura di Agrigento invece ha chiesto altro tempo

La procura di Milano si prepara a mettere sotto processo l'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini. I magistrati hanno infatti chiuso l'indagine per diffamazione, partita dopo la querela depositata lo scorso luglio dai legali di Carola Rackete, comandante della Sea Watch tre. Un caso che si incrocia con la vicenda della nave Gregoretti. Il pubblico ministero, titolare del fascicolo trasmesso per competenza da Roma, soltanto un paio di settimane fa ha notificato l'avviso di chiusura dell'inchiesta. La denuncia da parte della capitana della Sea Watch era stata depositata lo scorso 12 luglio alla Procura di Roma e gli atti, dopo l'iscrizione dell'ex titolare del Viminale nel registro degli indagati, erano stati poi trasmessi a Milano, dove risiede l'ex ministro Salvini.

Presunta vittima a Milano, Carola Rackete resta indagata ad Agrigento. Non si ferma, infatti, l'inchiesta sulla Sea Watch 3, che nel giugno scorso forzò il blocco imposto dalle autorità italiane per attraccare nel porto di Lampedusa. La procura ha chiesto al gip una proroga di 6 mesi per le indagini sulla comandante della nave della ong tedesca. L'inchiesta è quella legata all'arresto dell'allora capitana della Sea Watch3 e sulla violazione dei primi "alt" imposti dalla Guardia di finanza, che le vietò di avvicinarsi alle acque territoriali. La trentunenne Rackete è indagata per tre ipotesi di resistenza a pubblico ufficiale, commesse fra il 12 e il 29 giugno, giorno dell’arresto; danneggiamento e tre ipotesi di resistenza o violenza a nave da guerra.

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