FINO AL 7 GIUGNO

Ferrara rende omaggio a Gaetano Previati nel centenario della sua morte

La rassegna a Castello Estense fino al 7 giugno presenta al pubblico un centinaio di opere tra olii, pastelli e disegni, con il corredo di importanti documenti inediti

In occasione del centenario della morte, Ferrara, la città natale di Gaetano Previati, gli rende omaggio con una mostra di un centinaio di opere tra olii, pastelli, disegni e un corredo di importanti documenti inediti ampiamente analizzai dai saggi in catalogo di Chiara Vorrasi (curatrice della mostra), Sergio Rebora, Monica Vinardi e Elisabetta Staudacher.

Previati, maestro indiscusso del nostro Ottocento, è considerato un erede della tradizione romantica, un interprete delle poetiche simboliste e, per la sensibilità visionaria e sperimentale della sua pittura divisionista, un anticipatore delle ricerche d’avanguardia, in primis quelle futuriste. Tratto unificante di una personalità così complessa e affascinante è la tensione verso il superamento dei tradizionali confini della pittura “da cavalletto”: "La sua visione tende all’infinito: alle volte persino esorbita dai confini della pittura", osservavano per l'appunto i suoi contemporanei.

Ad aprire il percorso espositivo è un bozzetto del dipinto Gli ostaggi di Crema del 1879, che vale a Previati, non ancora trentenne, la prima affermazione pubblica. All’interesse per i temi storici si affianca presto la fascinazione per i soggetti maudit, come testimoniano le Fumatrici di oppio o la conturbante Cleopatra, in linea con le ricerche d’oltralpe (temi simili sono stati percorsi ad esempio da Delacroix) e con il sentimento del tempo.

La svolta fondamentale coincide con l’adesione al Divisionismo: a segnare questo passaggio è un’opera emblematica, Nel prato, il “primo tentativo della tecnica nuova della spezzatura del colore, una tecnica che dà l’impressione di una maggiore intensità di luce”, afferma il pittore stesso. La suggestione visiva prodotta dalla radiazione solare è la chiave di opere celebri come Il Re sole o la Danza delle Ore (replicata su un ventaglio): un meraviglioso esempio di ritmo, spazio e eleganza formale, oltre che di pensiero.

Altro tratto qualificante della ricerca pittorica di Previati è, per l'appunto, la capacità di suscitare sentimenti astratti come la musica, il cui suono si sente nelle modulazioni cromatiche e nel fluire ondulatorio del segno pittorico. Nel 1908 realizza per la casa del gallerista Alberto Grubicy i pannelli decorativi per una sala musicale, documentata in mostra da una fotografia, meraviglioso connubio di sogno e poesia, melodia e astratto simbolismo.

Una celebre storia d’more, quella di Paolo e Francesca, sollecita a più riprese la fantasia di Previati, culminando nel capolavoro del 1909, una vera e propria pittura di “stati d’animo” che si espandono dinamicamente oltre i confini della tela: per questa ragione il dipinto è considerato una delle matrici del celebre trittico degli Stati d’animo di Umberto Boccioni. Con il ciclo delle Vie del commercio (1914-16), eseguito per la Camera di Commercio di Milano, il cerchio si chiude: le tematiche della modernità al centro della poetica di Marinetti e Boccioni offrono nuove possibilità alla pittura dell’anziano maestro. Uno dei grandi pannelli decorativi del ciclo, La ferrovia del Pacifico, è eccezionalmente esposto in mostra, corredato di disegni.

Tra simbolismo e futurismo. Gaetano Previati
Ferrara, Castello Estense
9 febbraio ・ 7 giugno 2020