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Treno deragliato, i passeggeri: "Pensavamo di morire, siamo miracolati"

Chi viaggiava sul Frecciarossa racconta di "minuti interminabili" in cui sembrava di essere "sulle montagne russe". "Le luci si sono spente, i vagoni vibravano". Un 21enne: "Ho chiuso gli occhi e ho pregato"

Si sentono "miracolati" ma in tanti hanno "creduto di morire" nei pochi secondi che sono sembrati interminabili, dopo l'uscita dai binari. I passeggeri del treno deragliato a Lodi, il Frecciarossa 1000, raccontano tra paura e sollievo quei momenti di terrore, nel buio delle loro carrozze, in cui hanno avuto l'impressione "di essere finiti sulle montagne russe". 

Pochi passeggeri - I racconti arrivano da quelli che, nell'incidente, sono usciti illesi, tra la paura del peggio e la scoperta, qualche momento dopo l'incidente, che la tragedia invece era a pochi metri da loro, in quella motrice schizzata via, accartocciata, dentro cui c'erano i due macchinisti morti. Là dentro, in quei vagoni, non c'erano neanche 30 passeggeri distribuiti nelle otto carrozze che poco meno di due ore dopo ne avrebbe trasportati dieci volte tanto. 

Chiara: "Un miracolo" - Chiara, 30 anni, psicologa milanese in trasferta ad Arezzo, è uscita praticamente incolume da una delle carrozze in coda e, ancora incredula, dice: "Siamo stati fortunati, miracolati, sembrava di stare sulle montagne russe". Nel suo vagone c'erano altri due passeggeri: non ci sono state scene di panico. "Un botto, poi sballottamenti", aggiunge. E valigie caduti, "Solo quando siamo scesi ci siamo accorti che la testa del treno si era staccata ed che era dall'altra parte della casetta. Abbiamo pensato soltanto che eravamo stati molto fortunati, miracolati". 

Alex: "A 300 km all'ora non pensi di farcela" - Alex, 28 anni, ha temuto che per lui fosse finita: "Se ti ribalti con un treno che viaggia a 300 chilometri l'ora non pensi che rimani lì a parlare". E racconta che con un ragazzo fino a quel momento estraneo si è trovato con le mani strette fino all'urlo liberatorio "Siamo salvi". 

Un 21enne: "Ho pregato" - Erano terrorizzati i passeggeri che viaggiavano diversi vagoni più avanti. Un 21enne che era sulla carrozza 2 con un amico ha pensato di morire e ricorda: "All'improvviso ho sentito una botta violenta, Un boato fortissimo. Il vagone si è ribaltato e noi, in attesa dei soccorsi, siamo usciti attraverso un buco per metterci in salvo. Per un quarto d'ora, purtroppo, siamo rimasti bloccati a bordo. Credevo di essere morto. Sono musulmano, ho chiuso gli occhi e ho pregato". 

"La carrozza ondeggiava" .- Uno dei feriti spiega che "la carrozza ha iniziato a ondeggiare. Sarà durato un minuto, non so". E dice di non riuscire a scacciare dalla memoria l'immagine di un addetto al servizio bar che proprio in quel momento stava servendo snack e caffè. Il suo viso, dice, "era una maschera di sangue". 

Micaela: "Ricordo buio e vetri rotti". - Scioccati anche i lavoratori a bordo, dagli addetti alla pulizia a quelli alla ristorazione, fino al capotreno. Micaela, 24 anni, parla di "un grosso botto. Le luci si sono spente e il treno ha cominciato a vibrare. Sono scoppiati tutti i finestrini. La mia collega è stata sbalzata all'interno del bagnetto di servizio. Abbiamo subito pensato al nostro collega della ristorazione, che era nella carrozza uno attaccata alla motrice sbalzata fuori dai binari. Lui lo abbiamo trovato. Ma chi era alla guida no. Non ce l'ha fatta". 

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