E' UNO DEI CONNAZIONALI RIMPATRIATI

Coronavirus, primo italiano trovato positivo: è in buone condizioni | Riparte la quarantena per i rimpatriati da Wuhan

Il paziente, ha spiegato l'Iss, è attualmente ricoverato all'istituto Spallanzani con "modesto rialzo termico ed iperemia congiuntivale". Per lo Spallanzani, in Italia non circola il virus

Un italiano è stato trovato positivo al coronavirus. E' il primo caso: lo comunica l'Istituto Superiore della Sanità. Si tratta di un 29enne di Luzzara, in provincia di Reggio Emilia, è uno degli italiani rimpatriati da Wuhan e si trovava assieme ai connazionali presso il centro sportivo dell'Esercito della Cecchignola. L'uomo è in buone condizioni generali. Per gli altri 55 italiani che si trovano nella stessa struttura è ripartita la quarantena.

L'allerta per l'uomo era scattata dopo le analisi condotte sui tamponi effettuati agli italiani sotto osservazione ed il soggetto interessato, che era in stanza da solo, era stato trasferito e posto in isolamento all'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani per ulteriori accertamenti. Il paziente, ha fatto sapere il ministero della Salute, presenta un modesto rialzo termico ed iperemia congiuntivale.

Italiani in quarantena: "Pochi contatti con paziente positivo al coronavirus" La notizia del caso sospetto è stata accolta con iniziale apprensione dagli altri italiani, 55, che si trovano alla Cecchignola: "Adesso siamo sereni, dopo qualche ora di preoccupazione ora ci sentiamo tranquilli. I medici militari - hanno detto alcuni dei connazionali - ci hanno spiegato che tutti i nostri tamponi faringei, eseguiti ieri, sono negativi". E con la persona risultata positiva, hanno poi precisato, "abbiamo avuto pochi contatti in questi giorni. Prima che fosse trasferito allo Spallanzani, lui si trovava in una stanza singola".

A Wuhan per gli italiani i test previsti dall'Oms - Il 2 febbraio i 56 italiani erano stati sottoposti, poco prima che partissero da Wuhan, al controllo della temperatura previsto dalle linee guida internazionali dell'Oms, ma non al tampone faringeo, esame che è stato eseguito su di loro non appena in Italia. In questo periodo di sorveglianza sanitaria, il controllo con il tampone per i 55 alla Cecchignola viene eseguito ogni 2-3 giorni. 

Undici ricoverati, cinque attendono l'esito dei test - I pazienti ricoverati allo Spallanzani sono undici e tra questi cinque, sottoposti a test per la ricerca del nuovo coronavirus, sono in attesa di un esito. Tre sono pazienti che, risultati negativi al test del coronavirus, rimangono comunque ricoverati per altri motivi clinici. Tre infine i casi confermati: la coppia cinese e il giovane proveniente dalla Cecchignola.

Stabili ma ancora critiche le condizioni della coppia di turisti cinesi - Intanto rimangono stabili ma critiche le condizioni della coppia di turisti cinesi, positivi al coronavirus e ricoverati da otto giorni allo Spallanzani. I coniugi si erano aggravati circa 48 ore fa e, permanendo lo stato di gravità, i due sono ancora in terapia intensiva. 

In Italia non circola il virus "Non si rappresentano casi acquisiti sul territorio nazionale: in Italia non c'è circolazione locale del virus", ha precisato il direttore scientifico dell'Istituto Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito.

Salgono a 29 i casi positivi in Europa - Nelle ultime 24 ore intanto, secondo il Centro europeo prevenzione e controllo della malattia, i casi di coronavirus sono saliti in Europa da 26 a 29: tra questi, 13 sono in Germania, sei in Francia, tre nel Regno Unito e tre in Italia, uno rispettivamente in Belgio, Finlandia, Spagna e Svezia. 

Conte: "Situazione in costante evoluzione" Intanto, la task force istituita dal ministero della Salute, e che si riunisce giornalmente per fare il punto sull'emergenza legata al coronavirus, è pronta a varare ulteriori misure di prevenzione sui cittadini di ritorno dalle aree a rischio.

A chiarire la situazione è stato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dopo il vertice pomeridiano alla Protezione civile: "Sul coronavirus stiamo parlando di un rischio sanitario che richiede un costante aggiornamento. Dobbiamo mantenerci flessibili e in caso di necessità aggiornare le nostre misure proprio perché mantengano la soglia di massima precauzione".

La situazione è dunque in evoluzione e nelle prossime ore sarà fondamentale l'andamento della curva epidemica in Cina: a fronte di un aggravamento ulteriore del numero dei contagi si potrebbero valutare infatti misure più restrittive anche di quarantena mentre, a fronte di un calo dei contagi, si potrebbe ad esempio valutare un'attenuazione del blocco dei voli.