Niente parata, luminarie e fuochi d'artificio in un quartiere di Bari per omaggiare il capostipite di un clan. Lo ha deciso il sindaco Antonio Decaro, per "spezzare un rito" che va avanti da anni nel rione Libertà, tra le zone più disagiate della città. Nella strada presidiata dalle forze dell'ordine sono state rimosse le luminarie, montate senza alcuna autorizzazione.
Tanti i cittadini che hanno commentato positivamente la scelta del sindaco, ringraziandolo per avere deciso di porre fine a questo rituale che "va avanti da troppo tempo".
Ma sui social c'è stata anche la reazione di un membro della famiglia che organizzerebbe l'evento. Si tratta di una donna che, difendendo l'antica "tradizione", sfida Decaro e scrive: "Vediamo come si conclude" la questione. "Il 2 febbraio - aggiunge in un post - è il giorno della candelora, una festa liturgica, pertanto ogni famiglia devota la festeggia nel modo in cui crede...". In "via Nicolai - sottolinea - da secoli questa tradizione si svolge" all'aperto "con fedeli, gente bisognosa, bambini vestiti da carnevale" e "addirittura un parroco che svolge la liturgia ed infine benedice la statua".
Tutto il contrario, sostiene Decaro, che parla di "un rito totalmente illegale, che richiama le pratiche e la cultura mafiosa, che tutti i cittadini per bene della nostra città non possono accettare né tollerare. Farò in modo che in quella strada a vincere siano lo Stato, la città di Bari e tutti i cittadini per bene". Dalla parte del sindaco si schiera anche il governatore pugliese Michele Emiliano: "Decaro ha fatto benissimo - afferma - bisogna togliergli tutti gli spazi. Anche una festa, se ha carattere criminale, non è possibile. Se proprio uno vuole festeggiare qualcosa lo faccia a casa sua e senza rompere le scatole a nessuno".