Tutti oramai pensavano al peggio. Invece, dopo 16 giorni passati al gelo tra i ghiacciai del gruppo del Cervino, Malice, un cane soccorritore specializzato nella ricerca di persone in superficie e sotto la neve, ha fatto ritorno a casa. La storia ha dell'incredibile. Per più di due settimane Malice è sopravvissuta vagando a oltre 3.500 metri, senza cibo, con temperature fino a -25 gradi.
"E' pelle e ossa. Ci metterà due settimane a riprendersi, ha perso tutto il tono muscolare. Però è tornata", racconta il suo conduttore, Lucio Trucco, guida alpina, tecnico del Soccorso alpino valdostano e gestore del rifugio Guide del Cervino (3.480 metri). Proprio da qui, dal Plateau Rosa, Malice si era allontanata il 12 gennaio. "Non era mai successo, avrà seguito qualche odore particolare. L'abbiamo cercata per dieci giorni, anche con elicottero e drone. Pensavamo fosse dentro un crepaccio o comunque bloccata. Due settimane dopo ho detto 'o è scesa a Zermatt, sul lato svizzero, e qualcuno la tiene in un appartamento, o temo il peggio'".
Invece "è tornata, forse avvertendo l'arrivo del brutto tempo, come i selvatici". "Mi ha fatto le feste, - ricorda Trucco, con cui Malice è cresciuta - ma era senza energie. Ora dobbiamo darle da mangiare poco alla volta, per evitare il rischio di una torsione dello stomaco". Non è mai scesa verso valle secondo il suo conduttore: "Sarà stata a una quota compresa tra i 3.500 e i 3.800 metri. Altrimenti si sarebbe sporcata e avrebbe avuto un odore di selvatico. Invece ha solo qualche taglio sul muso e sulle zampette, ma niente di grave".