FOTO24 VIDEO24 2

Jo Squillo: Valentino, la collezione Haute Couture per lʼestate 2020

I sogni sono il frutto dell’inconscio - un mistero, nascosto al mondo esterno. In quanto sogno, la Couture è il frutto di gesti, tecniche, fantasie che di rado vengono rivelate. È definita da questi segreti, tramandati nel fare, da chi fa.


Una Couture dell’inconscio: individuale - del Direttore Creativo Pierpaolo Piccioli - e collettivo - degli Atelier, perché il sogno della Couture richiede molte diverse individualità per diventare realtà. Ogni passaggio lascia un’impronta unica. Dopo tutto, secondo Carl Jung, l’unicità è ciò che rende identici tutti gli esseri umani.
L’inconscio come squarcio su un mondo più profondo, probabilmente più scuro, palpabilmente sensuale ed erotico in cui la vera natura dell’abito si rivela in un dialogo più stretto con il corpo, mentre trasparenze, aperture, tagli rendono visibili le strutture e il corpo stesso.

La silhouette è dritta, verticale, in qualche modo archetipica di ciò che è la Couture in termini di forme, immagini e trasformazione quasi alchemica dei materiali, anche i più umili, nella stoffa dei sogni. I tagli, i fiocchi, i volant, ma anche i neri, i bianchi, i lampi di rosso, sono usati in modo rivelatore.
Il mistero non è risolto, solo svelato. Ciò che è fuori, alla fine, è ciò che è dentro. Il conscio e l’inconscio in realtà coincidono, come aspetti complementari della stessa unicità.

Espandi