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Strage Corinaldo, la banda dello spray chiede il rito abbreviato

Sei ragazzi sono ritenuti responsabili di almeno un centinaio di colpi, tra furti e rapine in locali del centro e nord Italia. La Procura aveva domandato il giudizio immediato

La banda dello spray, accusata di essere responsabile della strage alla discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo (Ancona), dove nella calca morirono sei persone, ha chiesto di procedere con il rito abbreviato in tribunale. Poche settimane fa, la Procura aveva domandato il giudizio immediato e ora gli avvocati dei sei indagati hanno richiesto il rito alternativo, che permette di avere un sconto di pena in caso di condanna. 

Le accuse per i sei ragazzi Omicidio preterintenzionale, associazione per delinquere, lesioni personali e singoli episodi di rapine e furti con strappo i reati ipotizzati per Ugo Di Puorto, Andrea Cavallari, Moez Akari, Raffaele Mormone, Souhaib Haddada e Badr Amouiyah, ragazzi tra i 19 e i 20 anni, della Bassa Modenese, arrestato il 2 agosto 2019.

La Procura chiede il giudizio immediato La data del processo non è stata ancora fissata. A portare la Procura, con i pm Valentina Bavai e Paolo Gubinelli, a chiedere il giudizio immediato saltando l'udienza preliminare, erano stati "chiari e concordanti elementi di responsabilità".

Spruzzavano lo spray per mettere a segno i furti I sei sono ritenuti responsabili di almeno un centinaio di colpi, tra furti e rapine in locali del centro e nord Italia, messi in atto spruzzando spray al peperoncino e poi approfittando della confusione per sfilare o strappare collane e monili. Lo stesso modus operandi usato nella notte tra il 7 e l'8 dicembre 2018 a Corinaldo, dove con il gruppo c'era anche Eros Amoruso, morto pochi mesi dopo in un incidente stradale.

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