Processo Weinstein, Annabella Sciorra racconta in aula: "Mi stuprò a casa mia"
Prima drammatica testimonianza di una delle vittime, l'attrice de "I Soprano"
Prosegue a New York il processo all'ex re di Hollywood Harvey Weinstein, accusato di violenza sessuale contro due donne. In aula è arrivata la prima drammatica testimonianza di una delle sue tante vittime, l'attrice americana Annabella Sciorra, nota per la serie cult "I Soprano". La star ha raccontato che tra le fine del 1993 e l'inizio del 1994. dopo una cena con amici in un ristorante, l'ex produttore la accompagnò a casa e la stuprò.
Il processo in corso a New York riguarda i casi di solo due donne che hanno accusato Weinstein di stupro (l’ex assistente di produzione Mimi Haleyi e una ex aspirante attrice rimasta anonima). La Sciorra non è una di loro, ma è stata chiamata perché i procuratori vogliono usare la sua deposizione e quella di altre decine di vittime per rafforzare l'accusa nei confronti dell'ex re di Hollywood.
L'attrice di tanti film, da "Jungle Fever" a "Fratelli", è stata tra le prime a raccontare di essere stata stuprata a Weinstein, nel 2017. ed la prima accusatrice a testimoniare contro di lui in tribunale.
La star ha raccontato che conobbe Weinstein a un party a Los Angeles quando lei era un'attrice emergente e lui un giovane produttore. Nei quattro anni successivi ricevette qualche regalo imbarazzante (anche una scatola di cioccolatini a forma di pene). Il racconto si è poi spostato nel periodo alla fine del 1993, quando era uscita al cinema la commedia romantica "La notte che non c'incontrammo" in cui aveva recitato l'attrice.
La Sciorra aveva partecipato a una cena in un ristorante nel centro di Manhattan. C’era anche Weinstein e a fine serata si era offerto di accompagnarla a casa. La donna era già entrata in casa e si era messa in pigiama quando sentì bussare alla porta. Aprì e si trovò di fronte il produttore. "Capii che voleva fare sesso e io cominciai a indietreggiare pensando di potermi chiudere in bagno. Gli dissi di andarsene perché non sarebbe successo", ha raccontato. Ma lui la spinse dentro, la gettò sul letto e le usò violenza nonostante i suoi tentativi di opporsi. "Dissi 'no, no', non potevo fare molto contro di lui. Il mio corpo si spense, era così disgustoso che il mio corpo cominciò a tremare in modo inusuale, era come avessi avuto una crisi", ha riferito in aula, aggiungendo di aver perso conoscenza.
L'attrice ha rivelato che non denunciò lo stupro alla polizia perché era confusa: "Lo conoscevo. All’epoca pensavo che uno stupro fosse qualcosa che capita in un vicolo buio". Settimane dopo, in un ristorante, affrontò Weinstein, il quale le disse che la cosa doveva rimanere tra loro. Negli anni successivi l'uomo continuò ad essere molesto in varie occasioni. Una volta si presentò fuori dalla sua camera, in un hotel di Londra, bussando alla sua porta, un'altra durante il Festival di Cannes 1997: lui si presentò in mutante alle 5 del mattino con una bottiglia d'olio idratante per bambini e una videocamera.
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