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Virus misterioso, 41 morti in Cina: 35 milioni "bloccati" nell'area del contagio, più di 900 i casi acclarati

Secondo nostre fonti, il virus potrebbe essersi diffuso da un laboratorio della città di Wuhan e non dal mercato ittico

Il coronavirus continua a far paura. In Cina l'allarme resta altissimo. Le autorità  hanno disposto la chiusura di alcune sezioni della Grande Muraglia, oltre a imporre il blocco ai trasporti pubblici in molte città: sono 35 milioni i cittadini intrappolati. I morti salgono a 41, con una seconda vittima fuori dall'area dell'epicentro. Stop per Disneyland Shanghai. Secondo nostre fonti, il virus potrebbe essersi diffuso da un laboratorio della città di Wuhan e non dal mercato ittico.

Il governo cinese ha reso noto che i casi di contagio accertati sono più di 900. La Commissione sanitaria nazionale ha aggiunto che i casi sospetti al momento sono 1.072.

Nessuno degli italiani presente a Wuhan è contagiato Nessuno degli italiani nella città cinese di Wuhan, focolaio del virus, è al momento rimasto contagiato. A chiarirlo, in una nota, è l'ambasciata italiana a Pechino, che è "in costante contatto con tutti i connazionali presenti" nella città. Anche "la signora Petra Vidali", che era stata posta in quarantena perché presentava sintomi simili a quelli del coronavirus, "è stata nuovamente interpellata e conferma di stare bene".

Confermato il secondo caso negli Stati Uniti - Nel frattempo le autorità sanitarie americane hanno confermato il secondo caso di coronavirus negli Stati Uniti. Si tratta di una donna di Chicago tornata dalla città cinese di Wuhan, dove si trova il focolaio dell'infezione. 

Chiuse parti delle Grande Muraglia e Disneyland Shanghai Le autorità hanno disposto la chiusura di alcune sezioni della Grande Muraglia per fronteggiare l'emergenza coronavirus. Anche Disneyland Shanghai ha annunciato la chiusura della struttura per "garantire la salute e la sicurezza dei nostri ospiti". La misura sarà effettiva a partire da venerdì 25 gennaio.

Trasporti pubblici bloccati in diverse città Le autorità hanno anche imposto il blocco ai trasporti pubblici in diverse città. Salgono così a 35 milioni i cittadini coinvolti dai blocchi nel Paese a seguito dell'epidemia di coronavirus.

Al via lavori per la costruzione di un ospedale di emergenza A Wuhan è corsa contro il tempo per costruire un ospedale da 1.000 posti letto. Lo riferisce il Guardian. Operai e bulldozer sono al lavoro su un'area precedentemente destinata a centro vacanze. Secondo i media cinesi, ci vorranno dieci giorni per completarlo. Nel 2003, all'epoca dell'emergenza Sars, 7.000 operai completarono l'ospedale Xiaotangshan, nei sobborghi di Pechino, in solo una settimana.

Cina, costruzione lampo dell'ospedale a Wuhan

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Wuhan, la città cinese di da cui è partito il focolaio del coronavirus, sta rapidamente costruendo un ospedale da 1.000 posti letto dedicato alla malattia. La struttura prefabbricata, il cui completamento è previsto il 3 febbraio, è modellata sull'ospedale costruito per l'emergenza Sars Xiaotangshan di Pechino.

Vaccino in 3 mesi "Un vaccino contro il nuovo coronavirus potrebbe esser testato sull'uomo in tempi record, meno di tre mesi, rispetto ai 20 mesi del vaccino sperimentale per la Sars". Lo ha affermato uno dei massimi esperti nel mondo di immunologia, Anthony S. Fauci, direttore dell'Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive del National Institutes of Health (l'agenzia di controllo del governo degli Stati Uniti responsabile della ricerca e della salute pubblica).

Bari, l'ospedale: "Condizioni della cantante stabili e rassicuranti" Arrivano notizie positive dal policlinico di Bari sulla cantante tornata con sintomi preoccupanti da un viaggio di lavoro proprio nella regione cinese da cui è partito il virus. "Le condizioni sono assolutamente stabili e rassicuranti - ha spiegato il direttore generale -. In questo momento è ancora in isolamento da contatto e respiratorio. La paziente viene curata per quella che è la patologia che ha presentato, il micoplasma pneumoniae, e ci auguriamo che nei prossimi giorni potremo tranquillamente riportarla a una condizione di normale trattamento". I primi esami aveva comunque già escluso il virus cinese.

Scienziati: "Contagio non è partito da un serpente" Potrebbero non essere i serpenti gli animali che trasportano il virus responsabile del focolaio virale che ha avuto origine nella città di Wuhan in Cina. Ne è convinto David Robertson dell’Università di Glasgow in Scozia. Lo scienziato su Nature ha spiegato che nel genoma di 2019-nCoV "non ci sono prove del coinvolgimento di serpenti". Il virus è strettamente correlato alla Sars e ai virus correlati che circolano nei pipistrelli.

Secondo nostre fonti, il virus potrebbe essersi diffuso da un laboratorio della città di Wuhan e non dal mercato ittico. Il virus potrebbe essere scappato ai controlli di un laboratorio che si occupa di analizzare e studiare origini e diffusione delle malattie infettive dopo l'incubo Sars.

Primo contagio accertato in Australia L'ultimo Paese in ordine di tempo ad essere raggiunto dal contagio è stato l'Australia. Il paziente, un uomo sulle cui generalità non sono stati diffusi dettagli, era giunto una settimana fa a Melbourne da Wuhan. Secondo il responsabile della sanità pubblica australiana, Brendan Murphy, le autorità dello Stato di Victoria ha applicato "strettamente i protocolli, e messo il paziente in isolamento".

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