Nonostante la disoccupazione giovanile sfiori il 30% è sempre più faticoso trovare giovani da assumere. Strano, ma vero: gli imprenditori cercano con urgenza figure professionali che in più di 1 caso su 3 sono di difficile reperimento. Addirittura, per quanto riguarda gli under 29, si farà fatica a selezionarne 1 su 2. Da cosa deriva questo? C'è troppa distanza tra formazione e profili cercati dalle imprese, un divario sempre più ampio. L'offerta formativa è carente soprattutto per le competenze scientifiche e tecniche medio-alte. Questo è quanto è emerso dalla ricerca realizzata da Confindustria e Luiss e riportata dal portale Skuola.net.
200 mila nuovi posti di lavoro entro il 2022: le aziende che assumono
Secondo le previsioni frutto di elaborazioni di Confindustria sulla base di dati Istat e Unioncamere saranno circa 200mila i posti di lavoro a disposizione nel prossimo triennio (2020-2022) nei settori della meccanica, dell'ICT, dell'alimentare, del tessile, della chimica e del legno-arredo. Nello specifico ci saranno 67mila nuovi posti di lavoro nella meccanica, in 1 caso su 3 si tratta di professioni manageriali, scientifiche e di elevata specializzazione, specie quelle legate al digitale. Nella chimica e nell'industria farmaceutica si prevede per il prossimo triennio una domanda di lavoro pari a circa 16mila addetti. In particolare, saranno richieste le professioni tecniche, scientifiche e di elevata specializzazione (come l’analista chimico, il ricercatore farmaceutico e il tecnico di laboratorio), con un'alta domanda anche di dottori di ricerca.
La domanda di lavoro delle imprese dell'ICT è stimata sui 40mila individui nel triennio indicato. Richiestissimi i programmatori, i progettisti/sviluppatori di software e app, i data-scientist, i progettisti di apparecchiature informatiche e loro periferiche e i progettisti di impianti per le telecomunicazioni. Spazio anche al settore alimentare, con circa 45mila ingressi entro il 2020 e con una crescita di quasi +15mila rispetto allo scorso anno, e al settore tessile, che si attesterà sulle 25mila persone. Nel legno-arredo invece, la domanda di lavoro consisterà di quasi 12mila nuovi ingressi con una forte domanda di designer e operai specializzati nella lavorazione del legno.