
“Penso sempre alla mia famiglia, a mia moglie Cosima e a mia figlia Sabrina condannate al mio posto. Ho scritto loro delle lettere in carcere ma non mi hanno mai risposto”, è così che Michele Misseri dopo la nuova condanna a 4 anni per depistaggio delle indagini nell’omicidio della nipote Sarah Scazzi, scrive a "Pomeriggio Cinque". L'uomo torna ad autoaccusarsi dell’uccisione della ragazzina, tesi a cui i giudici non hanno mai creduto e così spiega: “Loro mi vogliono punire perché sono in carcere da innocenti”.
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