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La Toscana di Dante: dieci buoni motivi per visitare Monteriggioni  

Una spettacolare cinta di torri risalenti al ‘200 che domina le colline senesi e la Via Francigena

A Monteriggioni, citata da Dante, per passeggiare nel Medioevo

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Monteriggioni, foto Luca Betti
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Rievocazione storica a Monteriggioni. F. Luca Betti
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Monteriggioni dal cielo
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Rievocazione a Monteriggioni, foto Luca Betti
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Sulla Via Francigena
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Monteriggioni dal cielo
 

Montereggion di torri si corona”: così Dante la citò nel trentunesimo canto dell'Inferno della Divina Commedia a descrivere una perfetta cinta medievale. E così ancora oggi Monteriggioni si presenta, accogliendo chi la visita per un tuffo nel passato fra arte, storia e cultura.
 

Monteriggioni che si trova in Toscana a pochi chilometri da Siena ed è arroccata da secoli su un colle che domina la Via Francigena cammino di pellegrinaggio percorso per la prima volta dall’arcivescovo Sigerico nel 990 dopo Cristo. Ecco dieci  ottimi motivi per visitarla.

Il Castello di Monteriggioni - La prima tappa per chi arriva a Monteriggioni è il suo Castello, che si erge su una dolce collina dalle pendici coltivate a vigne e olivi come una corona. La fortificazione venne fondata nel secondo decennio del Duecento dalla Repubblica di Siena con lo scopo primario di creare un avamposto difensivo contro l'eterna rivale Firenze. Nel mese di luglio, il Castello fa da cornice alla Festa Medievale, che nel 2020 festeggerà la sua 30esima edizione e che accoglie visitatori per due weekend con un ricco programma di rievocazioni storiche, spettacoli e appuntamenti per adulti e bambini.

Le porte del castello - L'accesso principale al Castello di Monteriggioni è rappresentato dalla Porta Franca o Romea, che prende il nome dalla direzione verso Roma e che forse, in passato, era dotata di un ponte levatoio andato perso nel corso dei secoli. Sul lato opposto del Castello si trova l'altra porta di accesso alla cinta muraria, quella di Ponente, rivolta verso Firenze e situata a lato di una torre con un semplice arco semicircolare. I merli incorporati nella muratura soprastante indicano che, in origine, la cinta difensiva era stata prevista probabilmente più bassa.  

La cinta muraria - Una volta dentro il Castello, ci si sente dentro la storia e abbracciati dalla cinta muraria, risalente al XIII secolo. ancora ben conservata e percorribile per buona parte. Un luogo unico e suggestivo che lo rende fra i più intatti e attraenti nel panorama dei borghi medievali toscani. La cinta muraria, realizzata in pietra, ha una lunghezza di circa 570 metri, è composta da quattordici torri a pianta rettangolare che si alzano e da una quindicesima torre addossata alla cortina interna.

Il museo "Monteriggioni in Arme" - Il viaggio nella storia medievale non finisce quando si scende dalla cinta muraria, ma continua nel museo “Monteriggioni in Arme” affacciato su Piazza Roma, il cuore del Castello. Il museo ospita fedeli riproduzioni di armi e armature medievali e rinascimentali che i visitatori possono anche indossare per calarsi a pieno titolo nella storia militare delle diverse epoche. La struttura, inoltre, conserva accurati modellini che illustrano mezzi e tecniche di assedio utilizzati in momenti specifici della storia di Monteriggioni.  

La Via Francigena -  Monteriggioni è anche una tappa da non perdere lungo la Via Francigena, antica via pellegrinaggio che attraversa Italia, Svizzera, Francia e Inghilterra e che, negli ultimi anni, è al centro di progetti e iniziative di promozione e valorizzazione storica, sociale e culturale dei territori interessati. Dal 2004 la Via Francigena è entrata a far parte degli Itinerari Culturali riconosciuti dal Consiglio d’Europa e da allora è cresciuta l'attenzione di pellegrini e amanti delle passeggiate per un percorso che unisce la riscoperta del territorio e di sé stessi incontrando anche persone di culture diverse. 

Chiesa Santi Salvatore e Cirino - Chi sceglie di seguire le orme di Sigerico lungo la Via Francigena, può partire dal Castello di Monteriggioni per raggiungere la vicina frazione di Abbadia Isola, un gruppo di poche case che custodisce un vero e proprio gioiello architettonico ricco di storia e cultura: la chiesa dei Santi Salvatore e Cirino, di epoca romanica, con tre navate e tre absidi, ed è serrata da resti di fortificazioni medievali. Al suo interno è possibile ammirare pregevoli opere d’arte, a partire dal polittico dell’altare maggiore eseguito nel XV secolo dal pittore senese Sano di Pietro

Il Complesso monumentale di Abbadia Isola - Visitata la chiesa, non si può ripartire senza aver visitato il complesso monumentale adiacente, quasi completamente recuperato per ospitare l'ostello comunale "Contessa Ava", dedicato alla fondatrice dell’abbazia di San Salvatore all’Isola e diverse sale utilizzate durante tutto l’anno per convegni, matrimoni civili, mostre e altri eventi per tutte le età, dagli adulti ai bambini. 

Il borgo di Strove - A pochi km da Abbadia Isola, percorrendo un altro tratto di Via Francigena o spostandosi con mezzi propri, è possibile raggiungere il borgo di Strove, ricordato già attorno all’anno Mille. Il paesino conserva ancora la tipica struttura medievale, con una serrata sequenza di edifici che si aprono su vie strette. Appena fuori dal centro abitato si trova la chiesa romanica di San Martino, vescovo di Tours in Francia, la cui intitolazione si lega alla presenza di Strove sul cammino della Via Francigena.

Il Castello della Chiocciola - La storia di Monteriggioni si respira anche in altre testimonianze storiche, tra cui non può mancare il Castello della Chiocciola, famoso soprattutto per aver resistito contro le milizie imperiali durante la guerra di Siena alla metà del XVI secolo. Il Castello si presenta con una robusta torre quadrangolare coronata da merli e prende il nome da una torretta cilindrica costruita su un lato, in cui si sale con  una scala a chiocciola.

L'Eremo di San Leonardo al lago - Il nostro viaggio fra storia, arte e cultura alla scoperta di Monteriggioni e dintorni si chiude all’Eremo di San Leonardo al Lago, situato anch’esso sulla Via Francigena. Le sue origini risalgono al XII secolo, quando sorgeva ai margini di quello che nel Medioevo era chiamato il lago Verano, a sud di Monteriggioni e oggi non più esistente. L’Eremo viene aperto durante l’anno per visite straordinarie, per ammirare gli affreschi dei pittori Lippo Vanni e Giovanni di Paolo.

Per maggiori informazioni: www.monteriggioniturismo.it 
 

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