PROVATO IN ANTEPRIMA

Doom Eternal, combattere i demoni diventa un intricato (ma soddisfacente) puzzle

Tre ore in compagnia del prossimo sparatutto in prima persona di Bethesda e id Software, in arrivo il 20 marzo su PC e console

© IGN

Ci siamo: dopo un doloroso rinvio sul finire del 2019, Doom si prepara al glorioso ritorno con Doom Eternal, nuovo capitolo della pluripremiata saga sparatutto che arriverà a quattro anni dal reboot del 2016. In occasione di un evento di presentazione alla stampa, Tgcom24 e Mastergame hanno potuto provare con mano una versione avanzata del gioco che uscirà nei negozi il 20 marzo su PC, PS4, Xbox One e Stadia (con una versione Switch entro fine anno), testando le prime tre ore dell'avventura.

Quella di Doom è una delle saghe più amate di sempre nella storia dei videogiochi: partorita dalla mente di John Carmack e John Romero, si tratta di una serie in cui demoni e tecnologia si incontrano per dar vita a uno sparatutto brutale, implacabile e sempre appagante. Il protagonista, noto in origine come Doomguy e ora conosciuto con l'appellativo di Doom Slayer, è il classico duro da videogames che non dice una parola ma lascia che siano le sue armi a esprimersi.

Per il nuovo Doom Eternal, il protagonista dovrà affidarsi non solo a quelle, ma a tutta una serie di abilità ed equipaggiamenti che torneranno utili in un sistema di combattimento che gli stessi sviluppatori definiscono un puzzle: nel nuovo episodio, infatti, gli sviluppatori hanno deciso di mescolare le carte in tavola rispetto al reboot lanciato nel 2016, introducendo una meccanica che consente di recuperare risorse, munizioni ed energia completando azioni specifiche. Non basta quindi sparare a qualsiasi cosa si muova, ma occorre studiare attentamente la situazione, valutare quale nemico uccidere prima e, soprattutto, come farlo.

Spieghiamoci meglio: oltre alle risorse, medikit e munizioni presenti nello scenario (in quantità limitata), il giocatore può ottenere un oggetto specifico completando un'azione ben precisa. Serve energia? Basta effettuare un'uccisione epica (una mossa brutale, che si può attivare riducendo l'energia del nemico ai minimi termini) per recuperare delle sfere in grado di ricaricarla. Servono munizioni? Un'uccisione del malcapitato di turno utilizzando la motosega farà comparire caricatori come se piovesse. Serve un po' di armatura? Niente paura, è sufficiente utilizzare il lanciafiamme per ottenere della corazza e proteggere lo Slayer dai colpi avversari.

In questa continua alternanza tra l'uso di armi da fuoco (ciascuna potenziabile con modalità di fuoco alternative, come micro-missili guidati, raggi a microonde in grado di cuocere i nemici, razzi a ricerca automatica, e così via) ed equipaggiamento, si inserisce una nuova componente esplorativa che sfrutta l'incredibile mobilità del nostro protagonista, che può saltare (anche a mezz'aria), effettuare uno scatto, arrampicarsi e coprire con un singolo balzo distanze poderose. Come potrete immaginare, questa agilità viene sfruttata tanto nei combattimenti (più frenetici che mai nel nuovo episodio) quanto nella risoluzione di puzzle ed enigmi, un elemento cruciale della nostra prova di Doom Eternal.

Tra segreti da scoprire, oggetti nascosti e attività secondarie come i Cancelli Slayer, che promettono di estendere l'esperienza di qualche ora per tutti coloro amino le sfide impegnative, c'è spazio per una narrazione che sembra più che mai centrale per l'esperienza di gioco, tra filmati (che possono essere tuttavia saltati, per coloro che vogliono andare direttamente al sodo senza badare troppo alla sceneggiatura) e frammenti di storia da scovare per avere un quadro completo della lotta tra angeli e demoni, dell'invasione demoniaca da parte dei Sacerdoti Infernali e del loro rapporto con Doom Slayer.

Nelle tre ore a disposizione, c'è stato modo di esplorare diversi scenari, apprezzando un level design molto vario che si rispecchia non solo nella conformazione degli scenari e del gran numero di segreti, collezionabili e tasselli della storia, ma anche per una incredibile quantità di nemici che sarà raddoppiata rispetto al Doom del 2016. Ognuno di questi nemici richiede un approccio differente e ha un punto debole che viene segnalato alla prima occasione, dando al giocatore l'opportunità (ma anche la necessità) di prendere nota e imparare quanto prima come fronteggiarli.

© IGN

Alcuni nemici sono vulnerabili alle abilità, altri possono essere sconfitti solo utilizzando un'arma specifica: sta al giocatore trovare la combinazione più efficiente per farsi strada tra orde estremamente numerose di avversari, avendo l'accortezza di non sbarazzarsi immediatamente dei nemici più semplici per passare a quelli coriacei, ma facendo semmai il contrario per poter avere avversari da cui attingere per ricaricare energia, munizioni e armatura.

Insomma, questa prova con mano ha confermato le aspettative incredibilmente elevate nei confronti di un gioco che, complici anche i numerosi rinvii in questo primo semestre del 2020, può già ambire a un posto nelle nomination di Gioco dell'Anno. Certo, è ancora presto per sbilanciarsi così tanto, ma stando a quanto visto finora, la decisione del team id Software di rinviare il gioco per rifinire al meglio l'esperienza è stata saggia: Doom Eternal è uno sparatutto brutale ma appagante, frenetico ma sempre coinvolgente, difficile ma incredibilmente stimolante. Appuntamento tra due mesi per scoprire se le premesse saranno rispettate in pieno.