"pressioni continue"

Autostrade, Buffagni: si sentono intoccabili come Al Capone | L'a.d.: "Senza concessioni sarà default"

Dura replica del viceministro alla richiesta di "pacificazione" da parte del numero uno dell'azienda: "Il governo non si fa ricattare"

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"La procura di Genova ha denunciato pressioni subìte dai loro periti indipendenti ad opera degli avvocati della società Autostrade. Cose che mi hanno fatto venire in mente il titolo del film Gli intoccabili su Al Capone. Non siamo un Paese normale, se qualcuno pensa di poter fare queste pressioni". Lo afferma Stefano Buffagni, viceministro dello Sviluppo Economico, aggiungendo: "Parliamo di un nemico dotato di molte risorse che paga consulenti".

L'a.d. di Autostrade: "Senza concessioni sarà default" - L'amministratore delegato di Autostrade Roberto Tomasi, in un'intervista a "Repubblica"auspica una "pacificazione" all'interno dell'aziendda e con le istituzioni e avverte: "Senza le concessioni e con l'indennizzo previsto dal decreto Milleproroghe l'azienda andrà in default". E Buffagni commenta: "Sono ancora più arrabbiato ogni volta che leggo queste intervista. perché il governo non si fa ricattare, fa schifo questo modo di porsi. Stiamo parlando di atti dovuti, la vera domanda è: ma cosa avete fatto fino ad oggi? Dopo di che l'azionista di riferimento di Atlantia ha fallito, bisogna farsi la domanda se è il caso di fare scelte differenti". 

"Preoccupati per i 7mila dipendenti" - Tomasi sottolinea la "preoccupazione per il futuro dei 7mila dipendenti dell'azienda" e annuncia: "Vogliamo investire in ricerca e innovazione ed essere attenti alla sostenibilità. Per fare tutto questo, però, non possiamo prescindere dalla necessità di avere un piano economico finanziario bilanciato con una prospettiva di medio-lungo termine",. 

Report truccati, "rimossi i responsabili" - Sui report truccati ammette: "Una vicenda deprecabile. Siamo intervenuti rimuovendo i responsabili. Ma voglio sottolineare la dedizione e lo spirito di servizio con cui lavora la grandissima parte delle persone in questa azienda". 

Renzi: "La revoca rischia di essere un enorme regalo" - Sull'ipotesi revoca Matteo Renzi torna a frenare e dice a Radio Capital: "Sta in piedi se hai la base giuridica, altrimenti stai facendo il più grande regalo ad Autostrade, che chiederà 40 miliardi di risarcimento. Chi è colpevole paghi. Ma bisogna avere serietà, dire che faremo la revoca significa spaventare gli investitori". 

Patuanelli: "Sì alla revoca" - Conferma invece il suo sì alla revoca il ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli, che sull'eventuale mediazione nella vicenda, che divide il governo, risponde a "Repubblica": "Non si tratta di mettere bandierine. La revoca è la conseguenza dei 43 morti nel crollo del ponte Morandi. Lo stato manutentivo delle strade gestite da Aspi fa percepire un senso di insicurezza ai cittadini che salgono in macchina. Al di là di casi particolari, è innegabile che le verifiche sulle manutenzioni fatte da Aspi sono state più che negative. Non è una ripicca".. 

Mule: "Una follia procedere con la revoca" - Di tutt'altro avviso il portavoce di Forza Italia di camera e Senato Giorgio Mulé, che a La7 dichiara: "E' una follia procedere con la revoca, visto che manca ancora la sentenza di un giudice che stabilisca cause e colpe, visto che non si ha un sistema di controlli capace di prevenire e curare prima del disastro".