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La Consulta boccia il referendum sulla legge elettorale: "Troppo manipolativo" | Salvini: "E' una vergogna"

Secondo la Corte Cositituzionale è inammissibile anche il conflitto sollevato dalle Regioni. Di Maio: "Seguiamo la strada del proporzionale"

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Non si terrà il referendum sulla legge elettorale sostenuto dalla Lega per abrogare le norme sulla distribuzione proporzionale dei seggi e trasformare il sistema in un maggioritario puro. La Corte costituzionale lo ha dichiarato inammissibile perché "eccessivamente manipolativo". Il quesito referendario era stato proposto dai consigli regionali di Veneto, Piemonte, Lombardia, Friuli, Sardegna, Abruzzo, Basilicata e Liguria, tutti a guida centrodestra. 

La decisione sarebbe stata presa a maggioranza. Secondo indiscrezioni si sarebbe trattato di una maggioranza "solida e ampia".

Oggetto della richiesta referendaria erano, in primo luogo, le due leggi elettorali del Senato e della Camera con l'obiettivo di eliminare la quota proporzionale, trasformando così il sistema elettorale interamente in un maggioritario a collegi uninominali. Per garantire l'autoapplicatività della "normativa di risulta" il quesito investiva anche la delega conferita al governo con la legge n. 51/2019 per la ridefinizione dei collegi in attuazione della riforma costituzionale che riduce il numero dei parlamentari. 

Inammissibile anche il conflitto sollevato dalle Regioni La Consulta ha anche dichiarato inammissibile il conflitto fra poteri proposto da cinque degli otto Consigli regionali che avevano promosso il referendum. La ragione è che la norma oggetto del conflitto avrebbe potuto essere contestata in via incidentale, come in effetti avvenuto nel giudizio di ammissibilità del referendum.

Salvini: "E' una vergogna, è difesa del vecchio sistema" "È una vergogna, è il vecchio sistema che si difende: Pd e 5 Stelle sono e restano attaccati alle poltrone. Ci dispiace che non si lasci decidere il popolo: così è il ritorno alla preistoria della peggiore politica italica". Lo ha detto Matteo Salvini commentando la bocciatura del referendum.

Zingaretti: "Caduto altro bluff di Salvini" "Un altro bluff di Salvini è caduto. Ora avanti per cambiare davvero l'Italia". Lo ha scritto su Twitter il segretario del Pd Nicola Zingaretti, commentando la decisione della Consulta. 

Di Maio: "Seguiamo la strada del proporzionale" Sulla sentenza della Consulta è intervenuto anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che ha detto: "Seguiamo la strada del proporzionale affinché tutti i cittadini italiani siano effettivamente rappresentati in Parlamento".

D'Incà: "Ora vanti su legge elettorale proporzionale" Dopo il pronunciamento della Corte costituzionale, noi continuiamo ad andare avanti per superare il Rosatellum e dare al Paese una legge elettorale proporzionale con soglia alta che garantisca un sistema politico più coeso, Camere piuù rappresentative e governi più stabili". Lo ha scritto su Twitter il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà.

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