Il governo sta valutando la possibilità di estendere il congedo obbligatorio per la nascita e l'adozione di un figlio da cinque a sei mesi di cui uno utilizzabile anche dal papà. Lo ha detto il sottosegretario al Lavoro, Francesca Puglisi. Le nuove norme, se si troveranno le risorse necessarie, dato che il costo dovrebbe essere significativo, potrebbero essere inserite nella prossima legge di Bilancio.
Forse si possono usare fondi Ue "Le donne - ha sottolineato Puglisi - fanno carriera più lentamente perché sono spiazzate dal peso delle cure familiari. Per scardinare questo paradigma e fare sì che il lavoro sia condiviso dobbiamo pensare a politiche di condivisione. L'ipotesi di un congedo di sei mesi è ancora in stato embrionale, siamo all'inizio di una riflessione ma penso che si possano usare i fondi europei che sono a disposizione per aumentare il lavoro delle donne per fare una riforma strutturale di questo tipo".
Cresce il numero delle donne che abbandonano il lavoro dopo il primo figlio In Italia c'è un divario di occupazione tra uomini e donne che sfiora i 20 punti, al top in Ue, e queste politiche potrebbero essere utili per spingere le donne sul mercato del lavoro. "C'è una nuova crescita dell'abbandono del lavoro dopo la nascita del primo figlio - ha affermato Puglisi - dobbiamo frenare questo andamento. Lavorare è importante per molti motivi, anche per non essere poi pensionate povere". "Chi non lavora è più debole e può essere spinta a non denunciare anche in caso di
violenze familiari "perché non c'è autonomia lavorativa. Mantenere il lavoro è fondamentale", ha concluso il sottosegretario.