"Anche i 18enni potranno votare per il Senato e i 25enni potranno essere eletti senatori". E' quanto prevede l'emendamento alla riforma costituzionale approvato dalla commissione Affari costituzionali del Senato. "E' una riforma epocale - spiega il capogruppo Pd in commissione Dario Parrini -. Si supera il paradosso di un ramo del Parlamento con gli stessi poteri dell'altro ma non eletto a suffragio universale". Il provvedimento sarà presto in Aula.
L'emendamento che riguarda specificatamente l'età dell'elettorato passivo, e' stato presentato in aggiunta ad altri emendamenti simili, al vaglio della commissione. Il testo dovrà seguire ancora un lungo iter, ma si tratta di una svolta importante. Il provvedimento aveva già avuto il via libera di Montecitorio il 31 luglio scorso con 487 sì, cinque no e sette astenuti. Attualmente, per votare al Senato, occorre aver compiuto 25 anni mentre per essere candidati ed eventualmente eletti l’età minima richiesta è di 40 anni. Per essere elettore della Camera è invece sufficiente il raggiungimento della maggiore età, appunto 18 anni; per la candidatura è necessario aver compiuto 25 anni.