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Casa Savoia, la svolta: l'erede al trono sarà una donna

Nella linea di successione il trono virtuale, dopo Emanuele Filiberto andrà alla figlia Vittoria: è la prima volta in mille anni di casato che viene scelta una figlia femmina

Una vera e propria svolta storica quella avvenuta in casa Savoia. Dopo mille anni, per la prima volta, dopo Emanuele Filiberto in linea dinastica sarà una donna ad assurgere al titolo di erede al trono. Si tratta di Vittoria, la sua primogenita avuta con l'attrice francese Clotilde Courau e nata a Ginevra nel 2003. 

Ad annunciarlo sono stati gli stessi “reali” d’Italia in un’intervista al Corriere della Sera: “Addio legge Salica. Oggi sarà comunicato per scritto alle sorelle dopo una telefonata in serata, alla Consulta dei senatori del regno e agli Ordini dinastici, un cambio delle regole di successione che era tempo di aggiornare“.

Secondo le nuove direttive, perciò, la prima in linea di successione al trono, comunque non riconosciuto dalla nostra Repubblica, sarà la sedicenne Vittoria, primogenita di Emanuele Filiberto. Che però tiene a precisare:  “In realtà Clotilde ed io potremmo ancora avere un maschio. E di certo era anacronistico, in una società che vuole riconoscere la parità di genere, pensare che in Casa Savoia si discriminassero le donne”.

Anche Vittorio Emanuele ha commentato la scelta dicendo che  “la decisione è stata meditata e non è frutto di particolari circostanze o urgenze, la società va verso la parità tra i sessi e la stragrande maggioranza delle case reali sono andate in questa direzione”. Emanuele Filiberto ha aggiunto “A guerra finita si ipotizzò una reggenza di nonna Maria Josè mentre mio padre era bambino, e lei avrebbe avuto quell’intuito e sensibilità che solo le donne hanno. E poi quante donne forti nel Novecento, da Elisabetta II a Madre Teresa”.

Ma il presidente e il segretario della Consulta dei senatori del Regno bocciano la decisione: "La legge salica è immodificabile - affermano - Solo nell'esercizio effettivo dei loro poteri e nell'ambito di una nuova Costituzione  la Corona e i due rami del Parlamento potrebbero procedere a eventuali modifiche dello Statuto". 

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