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Caso Gregoretti, nessuna proposta di rinvio del voto su Salvini | Sulla data si esprimerà la conferenza dei Capigruppo del Senato

Resta aperta la partita sul calendario dei lavori. Stoccata della Lamorgese, attuale ministro dell'Interno, al suo predecessore: "Nessuno può sottrarsi alla legge"

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Sarà la conferenza dei Capigruppo del Senato a decidere la data del voto della Giunta per le Immunità sull'autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per il caso Gregoretti. Da parte della maggioranza, infatti, non è arrivata alcuna richiesta di rinvio: in questo modo, si è evitata una votazione che - viste le assenze di Giarrusso e Grasso, impegnati all'estero - avrebbe visto soccombere la maggioranza Pd-M5s-IV-Leu.

Maggioranza lascia di nuovo la Giunta per protesta E' dunque sempre braccio di ferro sul primo verdetto per il caso Gregoretti che, al momento, resta al 20 gennaio, anche se nella quinta riunione della Giunta la maggioranza ha chiesto ulteriori approfondimenti. E i senatori di maggioranza hanno lasciato nuovamente la riunione per protestare contro la decisione del presidente Maurizio Gasparri di mettere al voto la richiesta di ulteriori approfondimenti da loro avanzata sul caso Gregoretti. A differenza di lunedì, questa volta i senatori sono usciti senza partecipare al voto.

Lega: "La maggioranza scappa perché non ha i voti" "Una maggioranza senza coraggio e senza serietà pretende di ammettere delle integrazioni al caso Gregoretti senza votare, integrazioni che hanno l'evidente scopo di prendere tempo. Non hanno consenso nel Paese e neppure nella Giunta per le immunità. Non potranno scappare per sempre dal giudizio degli elettori". Così ha commentato la senatrice Erika Stefani, a nome della Lega.

Resta aperta la partita sulla data del voto La partita sulla data del voto, dunque, non è affatto chiusa: tant'è che Pd-M5s e Italia Viva guardano alla conferenza dei Capigruppo che si riunirà nel pomeriggio di mercoledì. "Le posizioni si sono cristallizzate", ha ammesso Francesco Bonifazi (Iv), che però ha rimarcato: "Per noi l'organo che decide il calendario del Senato è la conferenza dei Capigruppo, per il presidente Gasparri no. Vediamo".

L'appiglio è la decisione presa nei giorni scorsi all'unanimità dai capigruppo di Palazzo Madama di sospendere, come da prassi, le attività di aula e commissioni dal 20 al 24 gennaio, per la campagna elettorale in Emilia-Romagna e Calabria dove si vota il 26. La maggioranza lo interpreta come uno stop che vale anche per la Giunta.

Lamorgese: "Nessuno può sottrarsi alla legge" "Io credo che nessuno di noi può sottrarsi alla legge". Così il ministro dell'interno, Luciana Lamorgese, ha risposto ad "Otto e mezzo" ad una domanda sulla richiesta di autorizzazione a procedere del tribunale dei ministri nei confronti del leader della Lega per la vicenda della nave Gregoretti. "Un ex ministro - ha aggiunto - va davanti al tribunale dei ministri e poi lì si deciderà se dovrà essere processato o meno".

La Lamorgese ha lanciato poi un'ulteriore stoccata al suo predecessore. "Io credo che un ministro dell'Interno non deve parlare tanto ma deve operare. Il ruolo del Viminale è un ruolo di garanzia e il ministro deve essere fuori dalle scene".

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