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Carlo Verdone ricorda "Un sacco bello" a 40 anni dall'uscita

L'attore e regista ha condiviso un video sui social in cui racconta il suo esordio al cinema diventato cult

"In questo esatto periodo di gennaio, quarant'anni fa, usciva il mio primo film 'Un Sacco Bello'", in un video sul suo profilo Facebook, Carlo Verdone ha condiviso emozioni e ricordi legati al suo esordio cinematografico che usciva in sala il 19 gennaio 1980. Enzo, Leo e Ruggero sono i personaggi principali delle tre storie: un coatto di periferia, un hippie scappato di casa e un timido mammone. Tre caratteri che l'attore, con la sua capacità mimetica e gestuale, aveva precedentemente portato in tv.

Il titolo "Un sacco bello" riprendeva uno dei tormentoni tipici di Verdone e, nella struttura, assomigliava a una puntata di "Non stop", programma televisivo di Raiuno nel quale l'attore si produceva negli stessi personaggi che lo avrebbero poi reso celebre al cinema. 

Dopo il successo in tv, Verdone ricevette diverse telefonate da produttori e registi che lo avrebbe voluto far debuttare al cinema (da Pasquale Festa per “Il corpo della Ragassa”, ad Adriano Celentano che gli propone una parte in "Asso"). Alla fine però il film venne alla luce grazie all'aiuto e alla produzione di Sergio Leone, che Verdone ancora oggi continua a ringraziare come figura cardine che gli ha permesso di arrivare al cinema ("Grazie alla sua protezione ci sono riuscito", dice nel video social). Il regista di "C'era una volta in America" collaborerà anche alla realizzazione dell'opera seconda "Bianco, rosso e Verdone".

Il film è un ritratto malinconico, tra solitudine e inadeguatezza in cui i tre personaggi principali riflettono a modo loro la perdita di punti di riferimento di una generazione maschile che fatica a trovare una propria identità mentre la società intorno a loro è in forte trasformazione. "Tre anime sole e comiche in un periodo che non tornerà mai più", come sintetizza Verdone nel suo video-ricordo.

Nel film Enzo è un trentenne privo di amici alla ricerca disperata di un compagno per il suo tour sessuale in Polonia a Ferragosto. Leo è un ragazzo goffo pronto a partire per raggiungere la madre in vacanza al mare. L'incontro con la spagnola Marisol però sconvolge i suoi piani. Ruggero è un visionario hippie che vive ritirato nella "comune" di Città della Pieve. Il dialogo tra il ragazzo e suo padre (Mario Brega), don Alfio, il cugino Anselmo e il professore (le tre altre figure di contorno interpretate da Verdone nel film) è uno degli sketch comici più famosi del regista.

Il debutto di Verdone venne girato in cinque settimane, costò 560 milioni e incassò 2 miliardi e mezzo. Per il 1980 sono numeri straordinari. Il film conquistò un David di Donatello, un Globo d'oro al miglior attore rivelazione e un Nastro d'argento.

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