L'Iran ha sferrato un attacco contro le basi in Iraq che ospitano truppe americane. Almeno 35 missili hanno colpito la struttura di Ain Al Asad, che è andata distrutta. La Guardia Rivoluzionaria ha annunciato l'operazione "Soleimani Martire", lanciata per vendicare l'uccisione del generale iraniano. Teheran ha attaccato anche la base a Erbil. I militari italiani si sono rifugiati in bunker. Colpiti diversi obiettivi.
I Pasdaran: "Se commettono un errore colpiremo 104 obiettivi" "Grandi perdite sono state inflitte a numerosi droni, elicotteri ed equipaggiamento militare nella base Usa" di Al Asad. Secondo la Guardia Rivoluzionaria almeno 15 missili hanno colpito basi statunitensi, e nessuno è stato intercettato dall'esercito americano. "Circa 104 obiettivi degli Stati Uniti e dei suoi alleati locali sono sotto osservazione da parte dell'Iran, e se commetteranno un errore, siamo pronti ad attaccarli", ha spiegato una fonte dei Pasdaran alla tv di Stato.
"La nostra feroce vendetta è iniziata", ha aggiunto la Guardia Rivoluzionaria. Un video mostra un'autentica pioggia di missili lanciati nella notte. La Repubblica islamica ha infatti dato vita a un due round di raid contro le basi americane. Esplosioni sono state registrate anche nella capitale Baghdad.
Caccia iraniani in Iraq Caccia militari iraniani si sono mossi sorpassando il confine aereo con l'Iraq per contrastare ogni possibile attacco da parte delle forze aeree statunitensi. Lo riferiscono i media iraniani, segnalando un'intensa attività aerea nei cieli di Baghdad.
Caccia americani in volo sulla Siria Non si è fatta attendere la reazione americana. Caccia militari statunitensi partiti da una base Usa negli Emirati Arabi hanno sorvolato i cieli della Siria nell'area di Deir Ezzor, nell'est del Paese. Lo riporta l'agenzia Bloomberg.
Zarif: "Non vogliamo escalarion, ma ci difenderemo" L'Iran "non vuole un'escalation di violenza, ma si difenderà contro ogni aggressione", ha affermato il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif. Teheran "ha intrapreso e concluso proporzionate misure di autodifesa" prendendo di mira la base dalla quale "è stato lanciato un attacco codardo contro nostri cittadini e funzionari", ha aggiunto.
L'Iran all'Onu: "Prenderemo ogni misura contro l'uso della forza" "Nel rispetto del diritto internazionale e nell'esercizio del suo diritto all'autodifesa, l'Iran prenderà tutte le misure necessarie e proporzionate contro ogni minaccia o uso della forza. Ciò è conforme al diritto ai sensi dell'articolo 51 della Carta Onu, e l'Iran non esiterà ad esercitarlo quando richiesto". Lo ha scritto l'ambasciatore di Teheran all'Onu, Majid Takht-Ravanchi, in una lettera al segretario generale Guterres.
Gli Usa impongono restrizioni nei cieli del Golfo Sempre Bloomberg, citando la Federal Administration Aviation, ha aggiunto che le autorità americane hanno imposto "restrizioni d'emergenza" nello spazio aereo sul Golfo Persico. Tali restrizioni puntano a evitare errori di valutazione e di calcolo, ma anche di identificazione. Le autorità hanno deciso di imporre restrizioni per i voli commerciali nello spazio aereo su Iraq, Iran e Golfo alle compagnie aeree americane.
Militari italiani nei bunker Il personale del contingente militare italiano ad Erbil si è radunato in un'area di sicurezza, rifugiandosi in appositi bunker e risultano tutti illesi. Non è ancora chiara la dinamica: alcune fonti parlano di una forte esplosione avvertita in città, altri di due colpi nella zona dell'aeroporto, a ridosso del quale è insediato il contingente italiano che fa parte della coalizione anti-Isis a guida americana.
Le minacce iraniane L'Iran, tramite la tv di Stato, ha minacciato "risposte ancora più devastanti" in caso di nuovi attacchi statunitensi. La Guardia Rivoluzionaria ha fatto inoltre sapere che, se l'Iran sarà attaccato sul suo territorio, "Dubai, Haifa e Tel Aviv verranno colpite in un terzo round di attacchi". Teheran ha infine minacciato di colpire direttamente l'America sul suo territorio se Washington reagirà.
Raid alla stessa ora della morte di Soleimani L'attacco iraniano alle due basi americane in Iraq è iniziato all'1:20 (00:20 in Italia), la stessa ora in cui è stato ucciso Qassem Soleimani a Baghdad il 3 gennaio. Lo riferiscono i media iraniani, precisando che Teheran ha lanciato i missili di propria produzione "Ghiam" e "Fateh".
Gli Usa confermano il raid Nel frattempo un funzionario americano ha confermato il raid contro Al Asad, la maggiore base militare a stelle e strisce in Iraq. Donald Trump, che è stato informato dell'attacco, l'aveva visitata il 26 dicembre 2018 insieme alla moglie Melania. Il funzionario ha poi riferito che l'Iran ha lanciato 15 missili, di cui quattro non hanno centrato il bersaglio.
Riunito il Consiglio di sicurezza E' stato convocato e riunito d'urgenza il Consiglio di sicurezza alla Casa Bianca, con la partecipazione su tutti del capo del Pentagono, Mark Esper, e del segretario di Stato Mike Pompeo. Il Pentagono, in particolare, sta lavorando per stabilire quali sono i danni iniziali dell'attentato missilistico e intraprenderà tutte le misure necessarie per proteggere il proprio personale, i partner e gli alleati in Iraq e nella regione. E' stata rafforzata la sicurezza attorno alla Casa Bianca.
Trump: "Va tutto bene, valutiamo i danni" Il presidente americano Donald Trump non parlerà alla nazione dopo l'attacco. Lo riporta la Cnn, citando fonti della Casa Bianca. Il tycoon ha comunque twittato: "Va tutto bene! Missili lanciati dall'Iran a due basi militari in Iraq. Stiamo facendo una ricognizione dei danni e delle vittime in queste ore. Abbiamo le truppe piu' forti e meglio equipaggiate al mondo".
Singapore Airlines devia le rotte per l'Europa Singapore Airlines ha reso noto di aver deviato tutte le rotte per l'Europa che tradizionalmente attraversano o avvicinano lo spazio aereo dell'Iran. La decisione è stata presa dalla compagnia per l'escalation delle tensioni nel Golfo dopo l'attacco missilistico di Teheran contro la base militare americana di Al Asad in Iraq.
Israele, Netanyahu convoca il Consiglio di Difesa Il Consiglio di Difesa del governo israeliano è stato convocato dal premier Benjamin Netanyahu, che prosegue così una consultazione iniziata lunedì sulle ripercussioni regionali dell'uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani.
Nessun soldato iracheno è stato colpito Nessun soldato iracheno è stato colpito nell'attacco iraniano contro le due basi americane: lo ha reso noto l'esercito di Baghdad.
Alcune foto pubblicate stanotte sono state erroneamente attribuite all'attacco in questione. Ora tutte le immagini che vedete sono corrette. Ce ne scusiamo con i lettori.