Prende il via martedì 7 gennaio, in prima serata su Italia 1, "La Pupa e il Secchione e Viceversa", la nuova edizione del popolare reality condotto quest'anno da Paolo Ruffini. Tra gli ospiti del primo appuntamento Alessandro Cecchi Paone e Valeria Marini. "Sarà un'edizione rinnovata e moderna - dice Ruffini a Tgcom24 -. Non rideremo dei concorrenti ma rideremo con loro. E ci saranno anche momenti di tenerezza".
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I mondi di occhialuti nerd dal discutibile sex-appeal e di ragazze spigliate dal fisico mozzafiato, tutte smalto e selfie tornano quindi a incontrarsi-scontrarsi. Sei le Pupe e sei i Secchioni. E per sovvertire gli stereotipi degli uomini trasandati ricurvi sui libri e delle donne dedite più all’apparenza che alla sostanza, in questa edizione del reality prodotto da EndemolShine Italy entreranno in gioco anche i Viceversa: due Pupi e due Secchione. Le otto squadre dovranno cercare di “scambiare il proprio sapere” e fondere il più possibile gli universi di appartenenza, affrontando quotidianamente complicate prove di astuzia, ingegno e cultura generale, ma anche di abilità fisica, forza e destrezza.
Partiamo dalla novità principale di quest'anno: tu.
Ho aderito anche perché ho avuto modo di incidere un po' di più essendo anche autore. Eredito una trasmissione con uno share importante e una connotazione precisa, un po' trashona diciamo, che non è nemmeno più un difetto. E anche un po' litigiosa: in passato ci sono state baruffe passate alla storia della tv, come quella tra Sgarbi e la Mussolini.
E tu in cosa hai cambiato?
Il mio intervento è stato in due direzioni. Il primo è quello della modernità. Le Pupe oggi sono principalmente influencer. Il mondo in dieci anni è cambiato notevolmente e con lui le Pupe, che sono portatrici di una cultura frivola che si è acuita ancora di più. Il ché ha aumentato il divario con i Secchioni, che sono persone totalmente disadattate, che non sanno che cosa sia un hashtag. Quindi la differenza dello scambio di culture è ancora più dirompente.
E la seconda direzione?
Abbiamo cambiato il linguaggio. La trasmissione è una sorta di reality-game-docu. Sono state registrate 60 ore al giorno, tutte con telecamere 4K, materiale che poi è stato montato con una perizia e una professionalità quasi cinematografica. C'è veramente una qualità dietro che ne fa un prodotto quasi internazionale, lontano dalla dinamica dello studio. E poi c'è anche un diverso aspetto umano.
Quindi non ci saranno parti ambientate in studio?
La trasmissione ha tutta una natura che non prevede lo studio ma varie prove en plen air o all'interno della villa in cui abbiamo girato. Ma alla fine è una situazione molto televisiva, come se fosse la ricostruzione di uno studio in piscina.
© Ufficio Stampa Mediaset
In questa edizione ci saranno diversi ospiti. Che ruolo avranno?
Intanto ci tengo a dire che gli ospiti sono di altissimo, da Gacobbo ad Aldo Busi, da Cecchi Paone a Barbara Alberti. Ospite fissa è invece la Pupa per antonomasia, Francesca Cipriani. Ogni puntata prevede tre o quattro prove e ogni ospite arriva a commentare e giudicare secondo le sue specifiche competenze.
Altra novità è il ribaltamento dello stereotipo che vuole la donna Pupa e l'uomo Secchione...
Le coppie viceversa saranno in realtà in minor numero perché si tratta di un esperimento. Ma ci sembrava interessante. Parliamo di incultura e l'incultura non ha genere. Ci sono delle capre femminili e delle capre maschili. Mi sembrava riduttivo e poco elegante riservare il ruolo di incolto alla donna. Di fatto parliamo di esseri umani che curano più il proprio corpo della propria mente, e questa cosa sta avvenendo in maniera esponenziale nell'uomo.
Quanto sarai cattivo con i concorrenti?
Abbiamo sempre tentato di ridere con la persona e non sulla persona. Tutto è fatto senza il minimo giudizio. Cerco di non insistere. Se una persona mi dice che Taranto è in Val d'Aosta... cosa devo dire di più? Non è che se una persona è per terra agonizzante gli devo dare anche un calcio. Altrimenti è inutile che io faccia campagna contro il cyberbullismo se poi sono io a bullizzare la gente in televisione.
Quindi sarà un'edizione che comprende anche buoni sentimenti?
Abbiamo portato anche un po' di tenerezza. Ci saranno prove in cui ci saranno dei bambini, altre che coinvolgeranno degli anziani. Ci teniamo a sottolineare che c'è differenza tra l'ignoranza e l'incultura. Quest'ultima è il non sapere le cose. Noi ci siamo concentrati su questo aspetto. Una persona che non sa delle cose non è detto che non sia intelligente o sensibile
E tu cosa hai imparato da queste Pupe e questi Secchioni?
Mi sono avvicinato a questa trasmissione con il piglio a metà tra il narratore del Rocky Horror Picture Show, un burattinaio che muoveva le pedine, e un entomologo. Mi ha colpito davvero molto questo aspetto della tenerezza. Quello che ho capito da questa esperienza è che la cultura è l'arma migliore per vincere ogni battaglia, ma quello che non mi aspettavo di trovare, tra i concorrenti e i partecipanti di 16 mesi di casting, era tutta questa parte di umanità e fragilità.
Quale sono state le linee guida per scegliere i concorrenti?
Il problema di questa trasmissione come della maggior parte dei reality è la credibilità. La consapevolezza del concorrente ha creato la maliza nello spettatore, che sa dall'inizio che se uno è lì è lì per un obiettivo. Questo comporta che se ti mostro una cosa vera tu pensi sia mistificata anche se non lo è. Quindi abbiamo cercato di mitigare un po' questo aspetto prendendo le persone più credibili e con la maggior dose di empatia. Non ci sono dei freaks ma persone che potresti incontrare ogni giorno.
Ma alla fine chi vince?
Chi spinto dalla curiosità imparerà delle cose. Vincerà un premio alla fine che le imparerà meglio attraverso l'altro emisfero del pianeta, Pupa o Secchione che sia. E la convivenzza è tostissima.
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