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Le forze armate iraniane: oltre 500mila uomini | I Pasdaran sono l'elite

Ci sono poi circa i 120mila Guardiani della Rivoluzione, i famosi Pasdaran, autonomi dagli altri corpi militari

Afp

Sono oltre 500mila i militari tra esercito, marina e aviazione che l'Iran può mettere in campo. Teheran può contare anche su un sistema missilistico costituito principalmente da missili a corto e medio raggio. Secondo un rapporto del Dipartimento della Difesa Usa, è uno dei più grandi del Medio Oriente. Discorso a parte meritano poi i circa 120mila Guardiani della Rivoluzione (IRGC), i famosi Pasdaran, autonomi rispetto alle altre forze armate.

I Pasdaran controllano anche forze aeree e navali. Ci sono infatti 20mila uomini impegnati su motovedette armate nello Stretto di Hormuz, teatro di attacchi contro petroliere di diversi Paesi. Sempre dai Pasdaran dipende anche l'unità Basij, milizie paramilitari costituita da volontari (alcuni esperti parlano di milioni di persone)  per controllare e reprimere ogni protesta interna.

L’aviazione Le forze aeree, secondo il sito Babilon Magazine, dispongono di venti basi. A disposizione 16 "Embraer 312 Tucano", aerei da addestramento e da attacco leggero, 10 "Toofan", elicotteri da combattimento integralmente prodotti in Iran, 4 Ilyushin da trasporto strategico adattati al combattimento in aria, 10 Antonov da trasporto di fabbricazione sovietico-ucraina.

I droni Sono cinque, sempre secondo Babilon Magazine, le tipologie di velivoli senza pilota, tutte di fabbricazione iraniana, per la sorveglianza a medio raggio e per spiare siti militari nemici.

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Minaccia hacker La minaccia più concreta, per ora, sembra essere un'offensiva su larga scala e senza precedenti degli hacker di stato di Teheran e di quelli che sostengono il regime degli ayatollah, per colpire e sabotare reti informatiche di ogni tipo: non solo quelle governative federali, spiega il responsabile americano per la cyber sicurezza Chris Krebs - ma quelle di banche, compagnie petrolifere, ospedali e infrastrutture vitali per la sicurezza nazionale come dighe, reti di trasporto, centrali nucleari ed elettriche. Insomma, un'azione in grado di mandare in tilt anche un intero Paese. Gli esperti ritengono che le Guardie della Rivoluzione abbiano un proprio cyber-comando.

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