generale Pasdaran: 35 obiettivi sotto tiro

Iraq, razzi su Baghdad: esplosioni vicino all'ambasciata Usa | Trump: "Se ci colpiscono già individuati 52 siti Iran"

I colpi di mortaio sono caduti nei pressi degli uffici del governo iracheno e della sede diplomatica statunitense. Colpita anche una base che ospita militari americani. Feriti civili e soldati iracheni

© Afp

Diversi colpi di mortaio si sono abbattuti sulla superprotetta Green Zone di Baghdad, in Iraq, provocando esplosioni nella zona che ospita gli uffici del governo iracheno e l'ambasciata degli Stati Uniti. Un missile caduto fuori dalla Green Zone ha ferito 3 civili. In un secondo attacco, tre razzi hanno colpito la base aerea irachena Al Balad che ospita militari americani: feriti 3 iracheni. Trump: "Se ci colpiscono già individuati 52 siti Iran".

Le sirene hanno immediatamente suonato nella base aerea Al-Balad di Baghdad, che ospita sia diplomatici sia truppe americane, secondo fonti dell'agenzia Afp. La base è stata colpita da missili Katyusha, hanno riferito fonti di sicurezza. Gli Stati Uniti temevano contraccolpi contro le basi in cui le loro truppe sono schierate in tutto l'Iraq a seguito dell'uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani.

Fazione filo-Iran: iracheni si allontanino da basi Usa Kataeb Hezbollah, fazione filo-iraniana della rete militare irachena Hashed al-Shaabi, ha esortato le truppe irachene ad allontanarsi dalle forze statunitensi nelle basi militari. "Chiediamo alle forze di sicurezza nel paese di allontanarsi di almeno 1.000 metri dalle basi statunitensi a partire da domenica", ha detto il gruppo.
 

Quasi 3mila soldati Usa in viaggio verso il Medioriente Intanto il Pentagono ha fatto sapere che circa 2.800 soldati americani sono in viaggio verso il Medioriente. Le truppe saranno dispiegate a protezione delle sedi diplomatiche e degli interessi Usa nell'area.

Morte Soleimani, proteste davanti alla Casa Bianca e in 70 città Usa Proteste in oltre 70 città americane. Centinaia di persone si sono radunate davanti alla Casa Bianca, dove ha preso la parola anche l'attrice-attivista Jane Fonda, e a New York davanti alla Trump Tower e a Times Square.  Gran parte delle iniziative, da Chicago a Los Angeles, sono sponsorizzate da Answer Coalition, la popolare organizzazione pacifista nata dopo gli attentati dell'11 settembre 2001. "Via dall'Iraq e dal Medio Oriente" e "Basta bombardare l'Iraq", si legge sulla gran parte dei cartelli, oltre a "Niente guerra e sanzioni sull'Iran".

Borrell (Ue) a Teheran: "Evitare altra escalation""Ho parlato con il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif e ho sottolineato la necessità di ridurre le tensioni, esercitare la moderazione ed evitare un'ulteriore escalation" dopo il raid Usa in cui è stato ucciso il generale iraniano Qassem Soleimani. Lo scrive su Twitter l'Alto rappresentante dell'Ue, Josep Borrell, secondo il quale nel colloquio si è anche discusso "dell'importanza di preservare l'accordo sul nucleare".

Generale Pasdaran: 35 obiettivi Usa sotto tiro Trentacinque obiettivi americani, oltre a Tel Aviv, sono "sono a portata di tiro della Repubblica islamica" e potrebbero essere colpiti in una rappresaglia iraniana. Lo ha detto il generale Gholamali Abuhamzeh, comandante delle Guardie della rivoluzione nella provincia sud-orientale di Kerman, citato dall'agenzia Tasnim. Abuhamzeh ha accennato in particolare alla possibilità di attacchi nello Stretto di Hormuz, attraverso il quale passa circa il 20% dei traffici petroliferi mondiali via mare: "Lo Stretto - ha affermato - è una rotta vitale per l'Occidente, e un gran numero di navi da guerra americane attraversano lo Stretto di Hormuz, il Golfo di Oman e il Golfo
Persico".

Trump: "Se colpiscono gli Usa già individuati 52 siti Iran" Se l'Iran colpisce americani o asset americani gli Usa colpiranno molto duramente l'Iran. E gli Stati Uniti hanno già individuato 52 siti iraniani che potranno essere attaccati molto rapidamente". E' la minaccia twittata da Donald Trump, spiegando che il numero 52 corrisponde "agli ostaggi americani presi dall'Iran anni fa" nell'ambasciata Usa a Teheran. Il presidente americano spiega che molti di questi obiettivi sono di "livello molto elevato e importanti per l'Iran e per la cultura iraniana".