ALL'ARA PACIS

C'era una volta Sergio Leone, la mostra di Roma ci fa viaggiare nella vita e nella leggenda del grande regista

Foto di scena e dietro le quinte, bozzetti e costumi, modellini e scenografie ci portano alla scoperta di un uomo che è diventato un vero mito del cinema e del suo linguaggio

© Ufficio stampa

"C'era una volta Sergio Leone": è questo il titolo evocativo della mostra dedicata al celebre regista a Roma in occasione dei 30 anni dalla sua morte e dei 90 dalla nascita. L'esposizione, all'Ara Pacis, resterà aperta fino al 3 maggio in omaggio a uno dei miti assoluti del nostro cinema. Foto di scena dei film, dietro le quinte, materiali d'archivio della famiglia Leone costituiscono il materiale di un viaggio nella vita di un cineasta entrato nella leggenda. 

Universo Leone - Promossa dall'assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale-Sovrintendenza capitolina ai Beni culturali, l'esposizione arriva in Italia dopo il successo dell'anno scorso alla Cinemathèque francaise di Parigi, co-produttrice dell'allestimento romano insieme alla Fondazione Cineteca di Bologna. Realizzata con il contributo del ministero ber i Beni culturale, in collaborazione con Istituto Luce-Cinecittà, ministére de la Culture, Cnc-Centre national du cinema e de l'image animée, Siae, racconta l'universo di Leone attraverso i suoi film e la sua storia familiare. Il padre, regista nell'epoca d'oro del muto italiano, avrebbe scelto lo pseudonimo di Ropberto Roberti e a lui Sergio strizza l'occhio quando firma "Per un pugno di dollari" con lo pseudonimo anglofono di Bob Robertson. 

L'uomo che reinventò il western - Nel suo percorso artistico Leone riscrive letteralmente il genere western e trova il suo culmine nella pellicola "C'era una volta in America", una sorta di sintesi della sua cinematografia. Leone intendeva poi realizzare un altro grande film di proporzioni epiche, dedicato alla battaglia di Leningrado: ne rimangono solo poche pagine scritte prima della sua scomparsa. Leone infatti non amava scrivere, gli piaceva raccontare i suoi film ad amici, sceneggiatori, produttori, un po' come gli antichi cantori dell'epica omerica. Eppure ha lasciato un'eredità enorme, di cui solo da poco tempo si comprende la reale portata. I suoi film sono oggi la Bibbia su cui gli studenti di cinema di tutto il mondo imparano il linguaggio cinematografica e molti dei registi contemporanei, da Martin Scorsese a Steven Spielberg, da Francis Ford Coppola a Quentin Tarantino, continuano a riconoscere il grande debito che hanno nei confronti del suo cinema. 

Tra cimeli, foto di scena, modellini e bozzetti - La mostra cerca di raccontare tutto questo attraverso una ricca e articolata esposizione. Grazie ai preziosi materiali d'archivio della famiglia Leone e di Unidis Jolly Film infatti i visitatori entreranno nello studio di Leone, dove nascevano le idee per il suo cinema, con i suoi cimeli personali e la sua libreria, per poi immergersi nei suoi film attraverso modellini, scenografie, bozzetti, costumi, oggetti di scena, sequenze indimenticabili e magnifiche fotografie, quelle di un maestro del set come Angelo Novi, che ha seguito tutto il lavoro di Sergio Leone a partire da "C'era una volta il West". L'esposizione è suddivisa in diverse parti che rileggono le varie anime di Leone: Cittadino del cinema, Le fonti dell'immaginario, Laboratorio Leone, C'era una volta in America, Leningrado e oltre (l'ultimo progetto incompiuto), L'eredità Leone. 

C'era una volta Sergio Leone
Museo dell'Ara Pacis, Lungotevere in Augusta (angolo via Tomacelli) fino al 3 maggio 2020
Orari: tutti i giorni dalle 9,30 alle 19,30
Biglietto "solo mostra": euro 11 (intero), euro 9 (ridotto), euro 22 (speciale famiglie)
Biglietto integrato mostra + museo Ara Pacis: euro 17 (intero), euro 13 (ridotto)
Biglietto integrato mostra + museo Ara Pacis per residenti a Roma: euro 16 (intero), euro 12 (ridotto)