PREOCCUPAZIONE

Soleimani, l'Iran promette vendetta: "Preparate le bare" | Trump: "Abbiamo agito per fermare una guerra"

Il presidente Usa: "Progettava un attacco ai nostri diplomatici, il suo regno di terrore è finito". L'Onu: "Non possiamo permetterci un'altra guerra del Golfo". Soldati Usa della base di Vicenza in preallerta

L'uccisione del generale Qassami Soleimani in un raid Usa rischia di innescare una voragine di vendette e violenze, Khamenei invita Trump a "preparare le bare". Il presidente Usa invia nuove truppe in Medioriente e replica: "Non vogliamo la guerra, ma siamo pronti a qualsiasi risposta". "Il mondo non può permettersi una guerra nel Golfo", sostiene il segretario Onu Antonio Guterres.  L'Ue chiede un passo indietro, mentre trapela che Washington e Teheran si sono scambiati messaggi riservati attraverso l'incaricato d'affari svizzero a Teheran.

"Non abbiamo ucciso Soilemani per un cambio di regime o per iniziare la guerra. Ma siamo pronti a qualunque risposta sia necessaria", ha detto Donald Trump. Soleimani "ha ucciso o ferito gravemente migliaia di americani durante un lungo arco di tempo e stava complottando per ucciderne molti altri". Il presidente Usa ha dunque esultato su Twitter per la sua morte: "Doveva essere fatto fuori molti anni fa!", ha scritto. Gli Stati Uniti. intanto, si sono detti pronti a inviare altre migliaia di soldati in Medioriente, fonti parlano di 3.500 uomini: di questi, centinaia potrebbero essere dislocati in Libano dalla base americana di Vicenza.

L'Ue: "Massima moderazione" - I commenti internazionali sono un unico coro che invita ad abbassare i toni e a considerare i pericoli di un'eventuale evoluzione della situazione. "L'attuale ciclo di violenza in Iraq deve essere fermato prima che sfugga al controllo. L'Ue invita tutti gli attori coinvolti e quei partner che possono avere un'influenza ad esercitare la massima moderazione e mostrare responsabilità in questo momento cruciale", ha commentato l'Alto rappresentante Ue Josep Borrell. Anche il presidente francese Emmanuel Macron ha ribadito la necessità di "evitare una nuova pericolosa escalation" e ha lanciato un appello alla "moderazione". 

Di Maio: "Priorità resta la lotta all'Isis" - "L'Italia sostiene fortemente l'invito rivolto dall'Alto rappresentante Ue Josep Borrell a tutti gli attori coinvolti verso l'esercizio della massima moderazione e a mostrare responsabilità in questo momento. Siamo tutti concordi sul fatto che un'altra crisi rischia solo di compromettere anni di sforzi per stabilizzare l'Iraq", dice in una nota il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, aggiungendo che "la priorità nella regione è la lotta allo Stato Islamico".

Invito alla moderazione anche da parte dell'Onu - Dell'attacco americano avvenuto nei pressi dell'aeroporto di Baghdad ha parlato anche il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres. "Questo è un momento in cui i leader devono esercitare la massima moderazione, il mondo non può permettersi un'altra guerra nel Golfo", ha fatto sapere in una nota. Guterres ha "costantemente sostenuto la necessità di una de-escalation nel Golfo" ed è "profondamente preoccupato per la recente escalation". 

L'Iran all'Onu: "Dagli Usa atto di terrorismo" E proprio a Guterres si è rivolto l'ambasciatore iraniano all'Onu, Takht Ravanchi, che in una lettera ha sottolineato che "l'assassinio del generale Qassem Soleimani è un esempio evidente di terrorismo di Stato e, in quanto atto criminale costituisce una grave violazione dei principi di diritto internazionale, compresi quelli stipulati nella Carta delle Nazioni Unite. Comporta quindi la responsabilità internazionale degli Usa". 

Cina: "No all'uso della forza" - L'invito alla calma arriva anche dalla Cina. Pechino ha esortato tutte le parti in causa, in particolare gli Stati Uniti, a mantenere la moderazione per evitare di intensificare ulteriormente le attuali tensioni nel Golfo. "La Cina si è sempre opposta all'uso della forza nei rapporti internazionali e ha insistito sul fatto che tutte le parti dovrebbero attenersi agli scopi e ai principi della Carta delle Nazioni Unite e alle norme di base che regolano le relazioni internazionali", ha sottolineato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Geng Shuang, che ha inoltre invitato a rispettare la "sovranità, l'indipendenza e l'integrità territoriale dell'Iraq". 

Mogherini: "Prevalga la saggezza" - Sulla stessa linea è anche Federica Mogherini. "Un'escalation estremamente pericolosa nel Medio Oriente. Spero che prevarranno quelli che credono ancora nella saggezza e nella razionalità, che verranno preservati alcuni dei risultati diplomatici del passato e che si eviterà un confronto su vasta scala", ha scritto su Twitter l'ex Alto rappresentante Ue nella commissione Juncker. 

L'Iran promette vendetta, scambio di messaggi con Washington - Di distensivo, però, non hanno nulla le parole che arrivano dall'Iran. Teheran, infatti, promette di vendicare la morte del generale Soleimani "nel momento e nel luogo più opportuni". Dopo il blitz, gli Usa e l'Iran si sono scambiati messaggi riservati attraverso l'incaricato d'affari svizzero, che rappresenta gli interessi americani a Teheran. Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Abbas Mussavi, citato dalla televisione di Stato, ha detto che l'incaricato d'affari svizzero è stato convocato per una seconda volta in serata per ricevere la risposta delle autorità iraniane ad un messaggio dell'amministrazione americana che aveva consegnato stamane. 

Assad: "Soleimani non sarà dimenticato" - Anche dalla Siria arriva la condanna all'attacco americano. Il presidente Bashar al-Assad ha ricordato il generale iraniano dicendo che il suo sostegno all'esercito siriano "non sarà dimenticato". In particolare, il popolo siriano "non dimenticherà la sua presenza al fianco dell'esercito arabo siriano per difendere la Siria dal terrorismo e dai suoi sostenitori", ha ribadito Assad in una lettera di condoglianze inviata alla Guida suprema iraniana, Ayatollah Ali Khamenei.