Brescia, morta la 48enne ricoverata per una meningite | E' il quarto caso sul lago d'Iseo, via a vaccinazione straordinaria
La sepsi che ha ucciso la donna pare essere la stessa che aveva colpito la studentessa di Villongo a inizio dicembre
E' morta la 48enne che era ricoverata da giovedì agli Spedali Civili di Brescia per meningite. La donna, Marzia Colosio, madre di due figli, era di Predore, in provincia di Bergamo. E' il quarto caso sepsi da meningococco che si registra in un mese nella zona del lago di Iseo. Si dovrà però stabilire, con l'autopsia, se il ceppo della meningite è lo stesso. Avviata comunque la profilassi per i parenti e le persone entrati in contatto con la donna.
Dopo il quarto caso di meningite, e il secondo decesso, sulla sponda bergamasca del lago d'Iseo, l'ipotesi alla quale stanno lavorando le istituzioni è che a Villongo ci sia un portatore sano di meningococco C. La Regione Lombardia ha però smentito la notizia di test con tamponi salivari sul territorio. "Non abbiamo avviato ricerche di portatori sani di meningococco nel territorio interessato dai casi. Tale indagine non ha efficacia per contenere l'infezione; l'unico intervento utile per prevenire i casi è la vaccinazione di cui è in corso la campagna straordinaria", ha precisato l'assessore al Welfare della Regione, Giulio Gallera.
Marzia Colosio aveva accusato i primi malori il giorno di Capodanno e giovedì è stata ricoverata. Subito le sue condizioni erano apparse subito gravi. La 48enne era originaria di Tavernola, residente a Predore e lavorava a Castelli Calepio, paese a pochi chilometri da Villongo, dove nel dicembre scorso sono stati registrati tre casi di meningite.
I medici hanno diagnosticato alla donna una forma aggressiva. Stando ai primi risultati siamo di fronte a una sepsi da meningococco di tipo C. Il caso è ritenuto,
per le modalità, identico a quello di Veronica Cadei, la 19enne di Villongo, in provincia di Bergamo, morta ad inizio dicembre all'ospedale bresciano dopo un malore accusato sui banchi dell'università Cattolica. L'Ats e i comuni del lago d'Iseo si sono attivati subito per avviare la profilassi per i familiari e per coloro che hanno avuto un contatto con la donna.
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