FOTO24 VIDEO24 2

Bella e perduta: l’Italia fantasma da riscoprire  

Dalla Lombardia fino alla Campania abbazie, isole, discoteche d’antan raccontano storie spesso affascinanti

L’Italia fantasmatica dei siti abbandonati   

1 di 8
Consonno, la città dei balocchi
2 di 8
Castel Sammezzano
3 di 8
Discoteca Woodpecker, Emilia Romagna
4 di 8
Poveglia
5 di 8
Rocca Calascio
6 di 8
Roma, Vela di Calatrava
7 di 8
San Galgano, Toscana
8 di 8
Vallone dei Mulini, Campania 

Palazzi, chiese, interi borghi oggi abbandonati che, anche se hanno perso vivacità e vitalità, conservano intatto il loro fascino: l’Italia è piena di luoghi mai terminati e di altri che un tempo splendevano di luce propria, ma che ora giacciono dimenticati

Ecco le storie curiose e spesso strardinarie di otto posti abbandonati del nostro Paese da riscoprire, raccolte da Volagratis.

Consonno, Lombardia -  Consonno è una località nel comune di Olginate, nella provincia di Lecco, ricostruita a tavolino negli anni ’60 seguendo la visione dell’imprenditore Mario Bagno. Il vecchio borgo fu raso al suolo per edificare quella che fu soprannominata la “città dei balocchi”, un luogo di continua festa, intrattenimento, eventi che richiamavano personalità più e meno illustri dalla vicina Milano. Sfortunatamente, i lavori eseguiti per dare vita a questa sorta di “Las Vegas lombarda” intaccarono pesantemente il territorio e pochi anni dopo la sua costruzione la località fu colpita da due frane che spinsero gli abitanti ad allontanarsi, decretandone la fine. Oggi il suo minareto, la torre che sovrasta quello che un tempo era un piccolo centro commerciale, sembra sorvegliare quello che è ormai un borgo fantasma.

Abbazia San Galgano, Toscana -  L’abbazia di San Galgano si trova nella provincia di Siena, nel territorio del comune di Chiusdino. Costruita a partire dal 1218 per volere del vescovo di Volterra, la struttura sorge nel luogo dove morì San Galgano, al quale è dedicata. Ci vollero oltre 70 anni per terminarla, ma meno di un secolo dopo l’intera zona fu colpita da due epidemie di peste durante le quali perirono molti dei monaci che si occupavano dell’abbazia. Come se non bastasse, l’abbazia venne saccheggiata a più riprese dalle compagnie di ventura, pirati di terra che setacciavano il territorio depredando ciò che potevano. Nel 1474 i pochi religiosi rimasti si trasferirono nel Palazzo di San Galgano, a Siena, e l’edificio passò in mano a un abate che ne decretò la fine, vendendo il suo tetto in piombo. Oggi la chiesa ha come soffitto il cielo. 

Poveglia, Veneto  -  Nella parte meridionale della Laguna di Venezia c’è l’Isola di Poveglia, un pezzo di terra abbandonato che un tempo vantava una comunità vivace e un’economia florida legata soprattutto alla pesca. Durante la Guerra di Chioggia del 1300, l’isola fu evacuata e da allora non ha più conosciuto periodi stabili. Usata dalla Serenissima come stazione marittima prima e come magazzino poi, Poveglia nel 1700 divenne lazzaretto per i malati di peste e luogo di quarantena, funzione che mantenne anche dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il campanile della chiesa di San Vitale svetta ancora oggi spuntando tra gli alberi e l’acqua della laguna e, secondo la leggenda, sorveglia non solo le anime delle persone morte sull’isola, ma anche il luogo dove pare sia stato seppellito Giorgione, celebre pittore veneto del ‘400.

Discoteca Woodpecker, Emilia Romagna -  L’area di Milano Marittima, vicino a Cervia, è famosa per il suo intrattenimento, per le spiagge affollate d’estate e per gli eventi che animano la bella stagione. Nel bel mezzo di quest’aria di festa, a due passi da uno dei centri balneari più noti della riviera adriatica, c’è un luogo che ha conosciuto la stessa vivacità, ma che sfortunatamente l’ha persa ormai da decenni: la discoteca Woodpecker. Nato all’inizio degli anni ’50 sulla costa, il club si spostò poco dopo nell’entroterra e fino agli anni ’70 è stato una delle mete più gettonate. Il suo declino fu causato da un incendio nel 1975 e da allora non è più riuscita a risorgere dalle proprie ceneri. Oggi la sua cupola in vetro resina è abbandonata tra la vegetazione romagnola.
 
Le Vele di Calatrava, Lazio
-  Quando nel 2005 a Roma nacque l’idea di realizzare un enorme polo sportivo a Tor Vergata, nota località della capitale, il progetto fu affidato a Santiago Calatrava, architetto spagnolo famoso per i suoi progetti futuristici ed eccentrici. Un campo di pallacanestro e uno di pallavolo, un giardino, specchi d’acqua, una piscina olimpionica e due stadi: un progetto ambizioso che non fu mai terminato. Delle due vele in acciaio e vetro previste dai disegni dell’architetto ne è stata realizzata solo una e oggi sorge abbandonata in un cantiere mai terminato alle porte di Roma. Oggi è un luogo fantasma che non ha mai conosciuto né gare né applausi. 

Rocca Calascio, Abruzzo -  Rocca Calascio si trova a oltre 1400 metri d’altezza nel cuore dell’Abruzzo, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Un tempo sovrastava, come simbolo di potere e forza, il borgo medievale che si trovava ai suoi piedi, oggi, invece, è uno dei castelli fantasma più famosi d’Italia, nonché uno dei più elevati. Costruita nel 12esimo secolo, la rocca fu pesantemente danneggiata durante il terremoto del 1703, evento che spinse gran parte degli abitanti a scendere verso il paese di Calascio. Il castello è completamente disabitato dal Ventesimo secolo, ma grazie ai registi che l’hanno scelto come location dei film Ladyhawke e Il nome della Rosa e alle operazioni di restauro è ritornato in vita diventando un’importante destinazione turistica abruzzese. Abbandonata sì, ma ricca di fascino e con ancora tante storie da raccontare.

Vallone dei Mulini, Campania -  Il Vallone dei Mulini, non lontano dal centro di Sorrento, è uno dei luoghi più insoliti e affascinanti della costa campana. La valle, nata da un’eruzione dei vicini Campi Flegrei e attraversata dai ruscelli Casarlano e Sant’Antonino, prende il nome da un mulino che si trovava lungo i corsi d’acqua e che veniva usato per la macinazione del grano. Nel 1866, il ponte che permetteva di attraversare la valle fu sostituito da una piazza e, durante i lavori di costruzione, parte del vallone fu chiuso condannando il mulino a un triste destino. La struttura fu abbandonata definitivamente all’inizio del 20esimo secolo, quando ormai l’elevato tasso di umidità e l’ambiente inospitale che si era creato ebbero la meglio. Oggi la natura l’ha ricoperta di alberi, piante e rampicanti trasformandola in un luogo che, nonostante la sua triste storia, sembra uscire direttamente da un libro di fiabe.

Castello Sammezzano, Toscana -  Il Castello di Sammezzano è una delle meraviglie architettoniche del nostro Paese e sembra strano trovarlo tra i luoghi abbandonati d’Italia. Si trova nel comune di Reggello (Firenze), località di Leccio. Costruita tra il 1605 e il 1889, la struttura dallo stile eclettico è ricca di forme dal gusto orientale, tanto che è stata scelta come location per il film Il fiore delle Mille e una notte da Pier Paolo Pasolini. La Sala dei Pavoni e quella de Gigli sono ricchissime di piastrelle colorate e geometrie eleganti e sembrano catapultare chi le visita in un luogo lontanissimo, a metà tra l’India e l’Arabia Saudita. Non solo l’interno, anche il suo parco è pieno di meraviglie, come il gruppo più numeroso di sequoie giganti presente nella nostra penisola.

Espandi