Dal primo gennaio 2020 i monopattini elettrici sono equiparati alle biciclette e possono circolare per tutte le vie delle città italiane. Assumono perciò lo status di veicoli all'interno del codice stradale e dunque sono liberi di circolare sulle nostre strade. I mezzi non devono superare i 20 km/h, devono essere dotati di luci posteriori e anteriori, non devono avere una potenza superiore ai 500 watt.
L'equiparazione di questi mezzi alle biciclette è stata voluta da molti comuni per decongestionare il traffico e per mettere ordine in una giungla di norme che aveva in passato portato anche a multe clamorose nonchè eccezionali come a Brescia nei mesi scorsi: 5mila euro per il non rispetto delle norme di sicurezza. Ed è proprio sulle norme di sicurezza che non tutti i dubbi sono stati risolti.
Per usare il monopattino non è necessaria la patente, non parrebbe obbligatoria l'assicurazione e neppure l'uso del caschetto. Mentre nelle ore notturne bisogna indossare il giubbotto catarifrangente, in nessun caso sarà possibile portare un passeggero.
I monopattini elettrici, assurti a status symbol in diverse metropoli nel mondo, hanno però sollevato critiche sulle norme di sicurezza. La morte di un 25enne a Parigi ha spinto la capitale francese a rendere più severe le norme di utilizzo. In Italia, Milano ha già esposto 200 cartelli che indicano una mappa di zone off limits per i monopattini. Ma è troppo presto per capire come si evolverà la mobilità urbana con questa liberizzazione con i circa 100mila mezzi elettrici oggi in circolazione, destinati a decuplicarsi.