Decreto sicurezza, Tar del Veneto: no alla retroattività sull'accoglienza
La decisione dei giudici riguarda il ricorso di un migrante che aveva ricevuto la protezione umanitaria prima dell'entrata in vigore della norma: non perderà quel diritto, che il testo riconosce solo ai rifugiati
I migranti ai quali è stata riconosciuta la protezione umanitaria prima dell'approvazione del decreto Sicurezza non perderanno quella concessione. Lo ha stabilito il Tar del Veneto, accogliendo il ricorso di Ashi, nigeriano, presentato dopo che lo Sprar, il centro di seconda accoglienza che lo ospitava, gli aveva negato l'accesso, come richiesto dalla prefettura di Venezia.
Decreto sicurezza non retroattivo - La sentenza del Tribunale amministrativo regionale del Veneto, dopo aver analizzato il suo caso, ha stabilito invece che il decreto Sicurezza non può essere applicato retroattivamente a chi il diritto di accedere al sistema di accoglienza l'aveva conquistato prima dell'entrata in vigore del provvedimento. Ashi, come racconta la "Repubblica", la protezione umanitaria l'aveva ottenuta prima del 5 ottobre 2018, data che fa da spartiacque, eppure l'accesso all'accoglienza gli era stato rifiutato. D'altra parte, una sentenza della Cassazione aveva dichiarato mesi fa che quelle norme non potevano essere retroattive. E proprio a quella decisione fa riferimento anche il Tar di Venezia. Le norme volute da Salvini dicono invece che le strutture legate al sistema ex Sprar devono accogliere esclusivamente i rifugiati.
Nuovo colpo al testo di Salvini - Insomma, quel testo riceve un altro duro colpo dalla magistratura, che rimette così in discussione altri due importanti punti della normativa: il diritto all'iscrizione all'anagrafe dei richiedenti asilo viene riconosciuto da diverse sentenze pronunciate da tribunali di tutta Italia, che stabiliscono di fatto anche l'impossibilità di vietare l'ingresso in acque italiane alle navi che soccorrono naufraghi in mare e alle imbarcazioni militari. Tanto che pochi giorni fa il tribunale dei ministri di Catania ha chiesto al Senato di processare Salvini per sequestro di persona in riferimento al caso Gregoretti.
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