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Il piccolo Alex un anno dopo il trapianto che lo ha salvato: "Donate il midollo"

Il piccolo veronese, con la sua storia, aveva commosso l'Italia. Ora il suo appello: "A Natale regalate un dono per la vita"

E' passato un anno da quel 20 dicembre che segnò il suo ritorno alla vita: era, infatti, il 20 dicembre 2018 quando il piccolo Alex fu sottoposto a trapianto di midollo. Trecentosessantacinque giorni dopo, il piccolo Alex, affetto da una malattia genetica rara e che con la sua storia aveva commosso l'Italia e portato a un numero record di donatori di midollo, festeggia il suo primo Natale in salute, ma non dimentica quello che è stato il suo calvario e coloro che lo stanno vivendo. "Auguri di Buon Natale e di Buone Feste, con un pensiero speciale a tutte le persone malate" si legge in un post su Facebook, con l'appello finale di donare il midollo: "Il dono più bello che una persona possa mai ricevere, un dono per la vita".

I numeri del 2019 - Quasi 50.000 nuovi iscritti nel 2019; un record al registro italiano donatori midollo osseo. I trapianti da donatore non familiare sono stati circa 280, e per la prima volta un'ottantina di queste donazioni sono andate all'estero, mentre in genere erano un trentina. Sono i dati forniti da Admo, Associazione Donatori Midollo Osseo, nel consueto bilancio di fine anno a Milano.

"Sono numeri di grande soddisfazione anche se sappiamo che la strada da fare è ancora tanta, soprattutto per sfatare certe convinzioni e paure come quella che parliamo di midollo spinale", ha detto la presidente Rita Malavolta. Tra i pazienti che hanno dovuto ricorrere al trapianto, c'è l'allenatore del Bologna Sinisa Mihajlovic; anche lui di recente ha rivolto attraverso un quotidiano un appello a schierarsi dalla parte della ricerca donando il midollo.

"Ovviamente non scendiamo nei dettagli per questioni di privacy - ha spiegato Malavolta - ma una cosa tengo a precisare, visto che qualcuno ha insinuato il dubbio che per Mihajlovic sia stata aperta una corsia preferenziale, avendo trovato subito il donatore compatibile: assolutamente no, sono state seguite le procedure standard che applichiamo a tutti". "E' stato solo fortunato - ha aggiunto Nicoletta Sacchi, responsabile del laboratorio Istocompatibilità/ Registro Italiano dell'ospedale Galliera di Genova - il donatore compatibile è stato trovato in un mese".

Il trapianto di midollo per tante malattie (leucemie, linfomi, mieloma e altre patologie del sangue) spesso è l'unica possibilità di sopravvivenza e diventa una frenetica ricerca se in famiglia non c'è un donatore compatibile. Come ha raccontato Filippo Barnabei, 21 anni, curato 7 anni fa grazie ad un donatore tedesco.

Gli iscritti al registro italiano attualmente superano di poco i 450.000, una cifra che, seppure in aumento, è molto al di sotto degli altri Paesi europei, dove se ne contano sei milioni. E spesso ci vogliono anni prima che un donatore possa essere 'utilizzato'. "Io sono stata chiamata pochissimo dopo che mi ero iscritta - ha raccontato Emma Dozza, studentessa bolognese di 22 anni. - Un'esperienza bellissima e che sono pronta a ripetere".

Admo nel 2020 aprirà la nuova sede a Milano e ne inaugurerà una a Roma intitolata a Fabrizio Frizzi.

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