Lucera, Foggia. Mancano pochi minuti alla chiusura dei negozi quando un gatto randagio entra in una boutique. La proprietaria lo caccia colpendolo ripetutamente con una scopa. Poche ore, malgrado l’intervento dei volontari dell’Enpa, il felino viene trovato morto. Scatta subito la denuncia. L’autopsia, già programmata, confermerà se dietro la sua morte ci siano cause naturali oppure quei colpi, Colpi così forti da rompergli la spina dorsale. Sui social la condanna per l'autore del gesto però è già stata emessa e ha colpito il bersaglio sbagliato.
Su Facebook infatti sono subito comparsi il nome e le foto del negozio in cui si sarebbe verificato il fatto. Immagini diventate presto virali, errore compreso. Sui social è finito un esercizio commerciale che nulla aveva a che fare con la violenza ai danni del gatto, eccezion fatta per il nome, simile a quello del negozio in cui si era rifugiato il felino. Dopo gli insulti e le minacce nei confronti dell'esercente sbagliato, in paese sono state organizzate diverse manifestazioni di protesta, iniziative da cui ha preso le distanze il sindaco Antonio Tutolo: “Non abbiamo bisogno di istigare odio e violenza”.