La denuncia durante la manifestazione delle sardine

Bimba di 6 mesi muore in culla a Sondrio, alle urla della madre commenti razzisti: "Taci, scimmia"

La prima denuncia pubblica dell'episodio è stata fatta in piazza, durante la manifestazione in città delle sardine, da una giovane testimone, che era con la madre al pronto soccorso

L'eco di quelle urla di donna hanno infastidito i pazienti in attesa di essere visitati al pronto soccorso dell'ospedale di Sondrio, al punto che qualcuno dei presenti ha iniziato a parlare di "rito tribale”, “rito satanico” o, semplicemente, di “tradizione africana"; qualcun altro, poi, ha tentato di mettere fine a quel dolore con un "Taci, scimmia", "tanto ne sfornano uno all’anno".

Quelle erano, però, le grida di una mamma nigeriana di 22 anni, che aveva appena perso la figlia di 6 mesi, all'improvviso, per morte in culla. L'episodio di razzismo è stato prima raccontato in piazza da Francesca Gugiatti, durante la manifestazione delle sardine di sabato a Sondrio, poi ripreso da Sondrio Today e ripostato sulla pagina del gruppo Facebook delle "Sardine Provincia di Sondrio". Tra indignazione e accuse di fake news, è intervenuto anche il sindaco: "In silenzio e in meditazione davanti a una donna che perde la figlia".

Lo strazio per la morte di una neonata - Del dramma di una famiglia di Sondrio, che ha perso una bimba di appena sei mesi nella mattinata di sabato 14 dicembre, vittima probabilmente della cosiddetta "morte in culla", viene data notizia anche tramite le agenzie di stampa il giorno stesso. Si riferisce che la mamma, una nigeriana, si è accorta che la piccola non stava bene e non respirava normalmente. Quando è scesa in strada chiedendo aiuto, ha trovato un uomo che ha portato lei e la piccola in ospedale in auto. Ma al pronto soccorso dell'ospedale civile di Sondrio la bimba è arrivata in condizioni disperate e non respirava già da tempo: i medici che l'hanno presa in cura non hanno potuto salvarla. Poco dopo al nosocomio è arrivato anche il papà della neonata, avvisato dalla madre. Loro fuori, dentro l'obitorio la salma della piccola in attesa dell'autopsia che chiarisse la causa del decesso. Così tra urla e pianti si consumava quel dolore tanto forte.

La denuncia in piazza - Nel pomeriggio, poi, durante la manifestazione delle sardine a Sondrio, Francesca Gugiatti, maestra in una scuola primaria e assessore nel Comune di Montagna in Valtellina (Sondrio), ha raccontato pubblicamente le frasi razziste rivolte a quella madre distrutta dal dolore, che ha ascoltato si trovava al pronto soccorso mentre con la madre. La pubblica denuncia è stata, poi, rilanciata dal sito di Sondrio Today ed è rimbalzata sui social attraverso la pagina del gruppo "Sardine Provincia di Sondrio".

Alla fine dell'editoriale di Sondrio Today si può leggere l'interrogativo che si sono posti in tanti: "Chissà se le urla di una giovane donna valtellinese avrebbero dato lo stesso fastidio. Chissà se a pochi giorni da Natale il fastidio avrebbe lasciato spazio alla comprensione e all’empatia. Chissà se, almeno questa volta, è concesso usare la parola razzismo. Chissà...“.

E oltre a chi commentava indignato, c'è stato anche chi ha messo in dubbio la veridicità di quanto accaduto. Ma a farsi avanti nei post per dare conferma della notizia sono state, oltre alla stessa Francesca, (la quale è anche intervenuta su Facebook, scrivendo: "Grazie a voi tutti per avermi ascoltato. L’odio, il razzismo e la cattiveria vanno sempre condannati e denunciati. Non esistano se e ma. Questi fatti non possono passare per normalità"), altre persone che hanno testimoniato la veridicità di quanto riferito perché anche loro presenti.

L'ospedale: "Il personale non ha sentito insulti"La direzione sanitaria dell'ospedale di Sondrio è intervenuta spiegando che "le frasi riportate da Francesca (la ragazza che le ha rese note anche su Facebook ndr.) non possono essere né confermate, né smentite. Il personale in servizio non le ha assolutamente sentite. E' certo, invece che l'assistenza e la cura nei confronti della famiglia e della loro figlioletta sono state massime".

Il sindaco di Sondrio: "Silenzio davanti a una donna che perde la figlia" - Tra aspre polemiche andate avanti per giorni sui social e sui media, alla fine, si è levata anche la voce del sindaco di Sondrio, Marco Scaramellini. Il primo cittadino si è espresso sempre attraverso Sondrio Today: "Sicuro che la comunità sondriese saprà far sentire la propria vicinanza a una famiglia così duramente colpita, auspico una partecipazione al dolore composta e rispettosa, così come è sempre avvenuto in occasioni simili. Di fronte a una mamma che perde la propria figlia, non resta che stringersi idealmente attorno a lei, in silenzio e in meditazione".

Da Meloni a Renzi, le reazioni politiche - Alla diffusione della notizia, anche la politica ha commentato la vicenda. Da Meloni a Renzi, netta la condanna alle frasi razziste. "Da madre non posso che provare profondo disprezzo per chi è così infame da insultare una donna straziata dal dolore più atroce che un essere umano possa provare - ha dichiarato la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. - Non ho parole, che schifo". 

© Facebook

"Nella sala d`aspetto dell`ospedale di Sondrio, - scrive su Facebook la viceministra all'Istruzione Anna Ascani, - circa quindici persone hanno dato vita a un vero festival dell'orrore: parole di un cinismo spaventoso. Che fanno raggelare il sangue. Che feriscono nel profondo, non solo quella donna a cui il destino ha appena strappato la figlia, ma tutte le persone perbene. Ma come si fa a essere così cattivi? Come si fa a infierire davanti al dolore più grande?". 

"Succede nel profondo Nord, in Italia, nel 2019. Io dico: diamoci una regolata. E riscopriamo, almeno, il senso della parola 'Vergogna'. Un abbraccio a quella mamma. E un pensiero speciale a tutte le famiglie che vanno avanti dopo la perdita di un figlio", è il messaggio via social del leader di Italia Viva Matteo Renzi.

"La società civile si sta trasformando in qualcosa di mostruoso. Esseri non umani che hanno oltraggiato con viscide parole e incomprensibili rancori culturali la morte di una bambina di soli cinque mesi", ha commentato il gruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Lombardia. "Cosa stiamo diventando? E' pazzesco", ha scritto su Facebook Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana-Leu.