FOTO24 VIDEO24 2

Milano, l'ultimo saluto a Shirley: la famiglia chiede giustizia

I funerali della babysitter filippina morta dopo lo schianto tra un filobus e un mezzo della raccolta rifiuti a Milano

Una persona dolce, che aveva sempre il sorriso e sapeva regalarlo agli altri. E' stata ricordata così Shirley Ortega Calangi, la babysitter filippina di 49 anni morta dopo lo scontro di sabato 7 dicembre a Milano tra un filobus e un mezzo della raccolta dei rifiuti

L'hanno pianta il compagno, la figlia 26enne arrivata dalle Filippine, la sorella e almeno duecento persone, fra cui i vertici di Atm e il console di Manila, Mersole J. Mellejor, nel funerale a Cassina de' Pecchi, un comune dell'hinterland milanese dove da tempo è radicata una numerosa comunità filippina

Amici e parenti avevano chiesto di celebrare il funerale di domenica, unico giorno libero per tanti di loro, che hanno potuto seguire la cerimonia trasmessa da diversi smartphone live sui social. In prima fila davanti al feretro (che sarà sepolto nelle Filippine) Christian Ghinaglia, compagno della vittima negli ultimi quattro anni, che una settimana fa l'ha vista spirare in ospedale poche ore dopo lo scontro per cui, al momento, sono i ndagati conducenti di entrambi i mezzi per omicidio stradale aggravato e lesioni colpose. Le attenzioni sono concentrate su quello del filobus, 28 anni, in Atm da pochi mesi, che secondo una passeggera prima dell'incidente "parlava ad alta voce" al telefono, e che fin qui si è difeso dicendo di aver avuto "un malore improvviso"

"Noi crediamo nella giustizia, la famiglia ha dato in mano la questione a un avvocato e sono in attesa di avere giustizia", ha detto Ghinaglia, prima di prendere posto in chiesa, davanti alla sorella della compagna, Violetta, e alla figlia, Angie. A loro hanno fatto le condoglianze il presidente di Atm Luca Bianchi, il dg Arrigo Giana e alcuni dipendenti in divisa dell'Azienda dei trasporti milanesi, mentre nei depositi e sui filobus della 90/91, la linea della tragedia, quando è iniziato il funerale è stato osservato un minuto di silenzio

"Cosa chiedo ad Atm? Non chiedo niente, solo giustizia", ha risposto Violetta, piangendo la sorella minore, "una donna straordinaria".  Resterà nel cuore anche delle mamme delle due famiglie per cui lavorava come tata a Milano. "Era stupenda, amava la vita - ha ricordato una di loro - faceva ridere come nessun altro, nemmeno io sono mai riuscita a fare ridere così i miei figli"

Espandi