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Lavoro, tredicesima da 12,5 miliardi di euro per oltre 13 milioni di dipendenti

L'importo medio è di 956 euro, ma con un'ampia "forbice" fra addetti part time (529 euro) e a tempo pieno (1.192). Il 37% delle tredicesime viene pagato nelle regioni del Nord-Ovest, il 16% in quelle del Sud

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Per i 13,1 milioni di dipendenti del settore privato (extra agricolo), le tredicesime di fine anno saranno pari a 12,5 miliardi di euro netti (20,9 miliardi lordi), con un "importo medio di 956 euro". A calcolarlo è l'Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro. che evidenzia un'ampia "forbice" fra addetti part-time (529 euro) e a tempo pieno (1.192). Il 37% delle tredicesime viene pagato nelle regioni del Nord-Ovest, il 16% in quelle del Sud.

La "gratifica" di fine anno si concentra (prevalentemente) nelle tasche dei lavoratori settentrionali: esaminando il volume complessivo delle tredicesime nette (12,5 miliardi), infatti, si scopre come 3,7 miliardi di euro sarà a disposizione dei residenti nelle regioni del Nord-Ovest, mentre il 26% (3,3 miliardi) verrà pagato nell'area del Nord-Est. Nel Mezzogiorno la quota sarà del 16%, del 5% nelle Isole e del 20% nel Centro,

La variazione degli stipendi a livello territoriale e "la maggiore diffusione del part-time nel Meridione" comportano che la tredicesima media percepita da un dipendente sardo o da un siciliano (pari a 746 euro) sia inferiore di 210 euro rispetto alla media italiana (-28%) e di 331 euro al confronto con i lavoratori del Nord-Ovest (-44%).

La tredicesima mensilità, si ricorda nel rapporto, "è stata introdotta nel 1936 per i soli impiegati del settore industriale, ma si è dovuto attendere il decreto del presidente della Repubblica del 28 luglio 1960 n. 1070 perché il beneficio venisse esteso a tutti i lavoratori".

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