"Ai colleghi di governo diciamo che in noi troveranno sempre alleati aperti. Il Pd è una forza responsabile e seria che non urla, e credo sia apprezzato dalle persone. Ma la strada del governo va condivisa, come una cordata. A Conte l'onere di guidarla". Lo ha detto Nicola Zingaretti alla direzione nazionale del Partito democratico, aggiungendo che "saremo i più leali ma agli alleati chiediamo lo stesso, perché anche la pazienza ha un limite".
"Conte proponga agenda condivisa" "Andiamo avanti ma non fermiamoci in un eterno presente, perché non serve all'Italia - ha affermato ancora Zingaretti -. L'appello a Conte è che proponga un'agenda condivisa. Portiamola avanti non solo con la forze della maggioranza ma anche con le forze sociali, del lavoro e del mondo produttivo".
"Non minaccio la crisi ma non siamo truppe" Il leader del Pd ha messo in guardia i colleghi di governo: "Non sarò io ad alimentare distinguo o minacciare crisi ma non siamo la fanteria obbediente a chi grida più forte. Occorre una maggioranza in cui si sia alleati e non avversari. Sulla Manovra la via del confronto ha prodotto un risultato che noi difendiamo, ma ora occorre alzare l'asticella per convincere gli italiani che diamo loro una prospettiva".
"L'alleanza oggi è ancor più necessaria" Zingaretti ha comunque precisato: "Rimaniamo convinti sull'impianto di questa maggioranza: non un contratto ma una alleanza. Oggi questa impostazione viene messa in discussione ma a noi appare ancora più necessaria che ad agosto".
"Sì al proporzionale ma con sbarramenti" Dopo il no degli alleati alla proposta del Pd per una legge elettorale a doppio turno nazionale, Zingaretti ha detto che il Pd è disponibile "anche a una legge proporzionale purché con consistenti sbarramenti, che preveda liste corte, e affronti il problema dei fuori sede. Anche perché l'alternativa è che rimanga l'attuale legge elettorale che ritengo pessima".