NONOSTANTE IL CALO DELLE NASCITE

Asili, Istat: nei nidi c'è posto soltanto per un bambino su quattro

Attive in Italia 13.145 strutture per i piccoli sotto i tre anni. Offerta sotto il target Ue, che prevede disponibilità per un terzo dei bimbi

Solo un bambino su quattro in Italia ha un posto garantito negli asili nido. E' quanto emerge dall'ultimo report dell'Istat secondo cui le strutture per accogliere i bimbi sotto i tre anni sono ancora insufficienti nel nostro Paese. Secondo i dati raccolti nell'anno scolastico 2017/2018 i nidi attivi sul territorio nazionale risultano 13.145 e i posti disponibili (il 51% pubblici) coprono solo il 25,7% del totale. 

Obiettivo europeo ospitare il 33% Una percentuale che, seppur in lieve aumento, resta sotto il parametro del 33% fissato nel 2002 dall'Unione europea come obiettivo per il 2010. Risulta quindi ancora "insufficiente", sottolinea l'Istituto di statistica, la dotazione di nidi in Italia. Notevole l'eterogeneità sul territorio, con situazioni come la Val d'Aosta da una parte, con posti disponibili per 47 bambini su 100, e la Campania dall'altra, con meno di nove posti. 

Lieve aumento della copertura Da segnalare un lieve aumento della copertura rispetto all'anno precedente (+0,7%) dovuto, secondo l'istat, sia al calo dei bambini residenti in Italia sia a un leggero incremento dei posti a disposizione (+0,3%). L'obiettivo europeo del 33% viene superato già da alucni anni in Valle d'Aosta, nalla Provincia autonoma di Trento, in Emilia Romagna, Toscana e Umbria. Al Nord-est e al Centro la ricettività è molto vicina al target europeo, mentre nelle restanti regioni del Centro-nord i valori sono inferiori ma non lontani dal 30%.

Servizio ai minimi termini al Sud - Nel Mezzogiorno siamo invece ancora lontani dall'obiettivo, nonostante alcuni segnali di miglioramento, con la sola eccezione della Sardegna, dove il livello dei servizi è paragonabile al Centro-nord con il suo 27,9%. In Abruzzo e Molise i posti privati e pubblici nei servizi socio-educativi superano, ma di poco, il 21%, la Puglia supera il 15%, la Basilicata si attesta al 14,3% e le altre regioni sono sotto il 10%, con un minimo di 8,6% in Campania. In buona parte delle regioni, sottolina ancora l'Istat, è decisivo il contributo delle strutture private per raggiungere valori vicini all'obiettivo europeo, mentre solo in pochi casi il contributo più consistente proviene dai nidi e dai servizi integrativi pubblici.