Mercoledì 18 dicembre, in prima serata su Retequattro, quarto appuntamento con "CR4 - La Repubblica delle donne". Tra i ministri del programma di Piero Chiambretti c'è quest'anno Lory Del Santo. "Per me è il contesto perfetto, commentare su tutto è il mio pane - dice a Tgcom24 -. E ho deciso di cambiare look di continuo perché è il giusto palcoscenico per sentirsi un po' attrice".
Attrice, showgirl e regista (della webserie di culto "The Lady"), Lory Del Santo oggi si diverte molto a fare l'opinionista. E nella trasmissione di Chiambretti ha trovato modo di farlo a tutto campo. "Mi sento molto bene perché mi piace commentare tutto - spiega -. E' il mio pane, diciamo che in una situazione di questo tipo ci sguazzo come un pesce nell'acqua. Credo di essere nel contesto perfetto".
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Ti senti particolarmente a tuo agio perché è una trasmissione incentrata sulla donna?
Non è il contesto femminile a fare la differenza. La realtà è che Piero Chiambretti è il Quentin Tarantino della tv italiana. Lui dissacra vizi e virtù e li immola sull'altare di uno spettacolo perfetto.
Nelle prime puntate hai sfoggiato ogni volta un taglio di capelli diverso. Come mai questa voglia di cambiare?
Ho deciso di cambiare look ogni volta perché con le parole si può stupire ma la gente rimane impressionata prima di tutto dall'aspetto. E' il giusto palcoscenico per trasformarsi un po' in attrice.
Se dovessi essere un vero ministro della Repubblica cosa faresti?
Cercherei di guardare il futuro. Le regole di un tempo non servono più in un mondo in cui ci stiamo moltiplicando come pani e pesci. Anche le leggi di venti anni fa sono antiquate. Serve pensare a progetti più articolati per non essere strangolati dal punto di vista economico.
Su che temi interverresti?
Sosterrei il turismo, penserei a salvaguardare le nostre bellezze culturali e non soffocherei la bellezza della donna, che va esibita. Adesso c'è un inasprimento per ciò che riguarda l'esibizione del corpo. L'uomo può presentarsi vestito da donna senza problemi, ma la donna deve sempre fare un passo indietro. Pensiamo alle statue greche o romane, non erano vestite, perché il corpo è una cosa che attrae, perché bella.
Pensi che negli ultimi anni su questo tipo di libertà di espressione si sia fatto qualche passo indietro?
No, anche perché imbavagliare la libertà è sempre difficile, c'è sempre qualcuno che trasgredisce. Oggi non c'è meno libertà, ma soltanto un po' più di confusione.
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