Indaga la Procura

L'anno nero della metropolitana di Milano, tra frenate e feriti

Mesi tormentati per i trasporti del capoluogo lombardo: la lunga lista degli incidenti. Indaga la Procura

Mesi tormentati per i trasporti del capoluogo lombardo caratterizzati, in particolare, da brusche frenate in metropolitana. L'ultima alla fermata della Linea rossa a San Babila, nel cuore della città, che ha coinvolto 17 passeggeri dei quali sette sono stati portati al pronto soccorso. Ma la lista è lunga e la palla passa in Procura.

La lunga lista delle frenate - Un'altra frenata il 27 novembre nei pressi della fermata di Bisceglie, sempre sulla linea rossa, con undici persone coinvolte che avevano subito delle contusioni. Se in quel caso l'errore fu di un operatore centrale che aveva interrotto troppo bruscamente la corsa di un treno, sul banco degli imputati della Procura di Milano ci sono le presunte anomalie nel sistema esterno di sicurezza che regola le frenate di emergenza.    

Così sarebbe successo anche a San Babila. In questo caso non è stato necessario sequestrare il convoglio perché gli accertamenti in corso, nella maxi indagine per rischio di disastro colposo - coordinata dall'aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Maura Ripamonti e con al centro già più di una decina di casi di frenate improvvise con feriti lievi - si concentrano sempre sul sistema di attivazione delle frenate di emergenza, un sistema esterno rispetto ai treni.    

Il calvario dei trasporti milanesi ha gli episodi più gravi il 4, il 9 e l'11 marzo scorso (rimasero lievemente ferite in totale 16 persone). Era stata la stessa Atm, l'azienda milanese dei trasporti, nei mesi scorsi a segnalare alla Procura altri episodi di improvvise decelerazioni dei convogli.    

Dopo l'episodio di San Babila, l'assessore alla Mobilità del Comune di Milano, Marco Granelli ha spiegato che "le pratiche" per le modifiche del sistema di frenata "stanno andando avanti. Dovrebbe arrivare anche un ok ministeriale alla modifica del sistema che dovrebbe aiutare, quindi noi auspichiamo che questo aiuti a diminuire ulteriormente" il fenomeno.